28 agosto 2025
Aggiornato 16:30
Elezioni Iran

Ahmadinejad licenzia quattro ministri del suo Governo

Avevano criticato la nomina del vicepresidente Meshaie

TEHERAN - Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad «ha fatto dimettere dalle loro funzioni» i ministri della Cultura, dell'Intelligence, del Lavoro e della Salute. Lo hanno reso noto oggi i media iraniani.

CRITICHE NOMINA MASHAIE - Secondo l'agenzia Mehr, che cita fonti ben informate, «il ministro dell'Intelligence, Gholamhossein Mohseni Ejeje, è stato licenziato a seguito di una disputa verbale durante una riunione di gabinetto mercoledì scorso a proposito della nomina di Esfandiar Rahim Mashaie come vicepresidente. Anche il ministro della Cultura Safar Harandi era noto per aver criticato la nomina di Mashaie. Gli altri due ministri sono quello del Lavoro Mohammad Jahromi e della Salute, Kamran Bagheri Lankarani.

MASHAIE TROPPO «MORBIDO» - Il vicepresidente Mashaie, consuocero di Ahmadinejad e da lui nominato il 17 luglio, è stato a sua volta licenziato ieri dopo forti pressioni sul presidente del settore ultraconservatore.
Quest'ultimo non perdonava al vicepresidente di fresca nomina le sue posizioni su Israele, considerate troppo morbide. Meshaie aveva in particolare sostenuto che l'Iran «è amico di Israele e degli Stati Uniti», una rottura rispetto alla retorica classica del regime degli Ayatollah.

SCONTRO NEI CONSERVATORI - Lo scontro su Meshaie è considerato degli osservatori come segnale di una rottura interna al settore conservatore in Iran dopo la rielezione lo scorso 12 giugno di Ahmadinejad, contestata dall'opposizione riformista che considera le elezioni frutto di un colossale broglio. Nelle massive manifestazioni di protesta contro i risultati delle elezioni, almeno 20 manifestanti sono stati uccisi dalla polizia, con centinaia di feriti e di arresti.

PROTESTA STUDENTI - Continua intanto la repressione della protesta degli studenti, che reclamano la non validità delle elezioni del 12 giugno scorso. Un altro studente arrestato durante le manifestazioni a Tehran è morto in prigione: lo riporta oggi un giornale iraniano, Etemad, vicino ai riformatori. Si tratta di Amir Javadifar, «uno studente in gestione industriale nella città di Qazvin». La famiglia sarebbe stata contattata per andare a ritirare il corpo stamattina alle 9. Il giovane era stato arrestato durante una manifestazione lo scorso 9 luglio ed aveva ricevuto ferite al naso e a un braccio. Non sono stati forniti più dettagli sul decesso.