24 aprile 2024
Aggiornato 19:30

Creata mappa della migrazione dell'HIV in Europa

Grazie ad uno studio finanziato dalla UE

Un team internazionale di scienziati ha creato la mappa della migrazione del sottotipo B del virus dell'HIV-1 in tutta Europa, attraverso la filogeografia, ovvero il «modello geografico dei campioni di lineaggi virali provenienti da diverse località». Il loro studio sul tipo di HIV attualmente predominante in Europa fornisce nuovi dettagli sulle reti di trasmissione del virus e mostra che il modello di distribuzione non è uniforme nei vari paesi.

I risultati, pubblicati sulla rivista Retrovirology, sono stati ottenuti nell'ambito del progetto SPREAD («Strategy to control the spread of HIV drug resistance«), finanziato dall'UE con 1,5 milioni di euro attraverso l'area prioritaria «Azione-chiave Controllo delle malattie infettive» del Quinto programma quadro (5°PQ).

I riccercatori di SPREAD - provenienti da 16 paesi europei - hanno studiato il virus in 4.000 nuovi pazienti in Europa tra il 2001 e il 2004, nel tentativo di sviluppare una strategia per controllare la trasmissione del «resistente» HIV. Lo studio in questione ha anche usato i dati del progetto CATCH («Combined analysis of resistance transmission over time of chronically and acute infected HIV-patients«), che comprendeva 2.208 campioni di pazienti che non avevano mai usato farmaci antiretrovirali in precedenza, raccolti durante indagini nazionali in 19 paesi tra il 1996 e il 2002.

Lo studio attuale è il primo ad usare la filogeografia per la mappatura del movimento del virus attraverso 16 paesi europei e in Israele. Secondo gli autori, «le filogenie rappresentano quanto di più attuale ci sia per caratterizzare la genealogia e lo sviluppo virale, e servono anche come strumenti per controllare la migrazione degli organismi per i quali non esiste altro modo per monitorarne la diffusione». Studi filogenetici precedenti avevano analizzato i tipi di HIV per regione geografica, ma finora non era mai stata studiata la storia della migrazione virale attraverso la sua filogenia.

I ricercatori hanno scoperto che nella maggior parte dei paesi europei l'epidemia veniva scatenata da fonti molteplici e che poi si diffondeva all'interno di reti locali. È interessante notare che in Polonia gran parte delle infezioni era partita da un'unica fonte di introduzione. Secondo il capo relatore, il dott. Dimitrios Paraskevis dell'università cattolica di Lovanio (Belgio), «In gran parte, la diffusione dell'HIV in Polonia è dovuta all'uso di siringhe infette da parte dei consumatori di droghe, che rappresentano circa la metà della popolazione infettata dall'HIV.»

«Seguento i principali percorsi migratori - si legge nello studio - mostriamo che esistono delle notevoli differenze tra i diversi paesi europei. In particolare, Grecia, Portogallo, Serbia e Spagna sono fonti di HIV-1; Austria, Belgio e Lussemburgo, invece, sono bersagli migratori; mentre Danimarca, Germania, Italia, Israele, Norvegia, Paesi Bassi, Svezia, Svizzera e Regno Unito mostrano un migrazione bidirezionale. In quanto alla Polonia, non sono stati rilevati particolari percorsi migratori.»

In Lussemburgo è stato registrato il tasso europeo più alto di infezioni «importate», con molti percorsi che partono dal Portogallo. Insieme al Lussemburgo, anche Austria e Belgio sono stati indicati come bersagli notevoli della migrazione dell'HIV, a causa dell'alta mobilità in questi paesi. Nei Paesi Bassi è stata riscontrata la «più diversificata origine geografica dell'HIV diagnosticato in nuovi pazienti».

Dato che Grecia, Portogallo e Spagna attirano molti turisti e viaggiatori - soprattutto dall'Europa centrale - l'HIV potrebbe migrare dall'Europa meridionale a quella settentrionale tramite i viaggiatori infetti. Le scoperte di questo studio suggericono che i turisti, i viaggiatori e i migranti da Grecia, Portogallo, Serbia e Spagna esportano in modo attivo l'HIV-1 sottotipo B verso gli altri paesi europei.

Mentre era limitata l'esportazione dell'HIV-1 sottotipo B da Austria, Belgio, Danimarca, Germania e Lussemburgo, i ricercatori hanno trovato che risultava una significativa migrazione dell'HIV da e verso l'Italia, Israele, Norvegia, Paesi Bassi, Svezia, Svizzera e Regno Unito.

«Destinazioni turistiche popolari come Grecia, Portogallo e Spagna diffondono probabilmente il virus attraverso i turisti che si infettano durante le loro vacanze,» ha detto il dott. Paraskevis. «I virus si spostano insieme ai viaggiatori. I programmi sanitari nazionali non dovrebbero quindi riguardare soltanto la popolazione interna, la prevenzione dovrebbe essere fatta considerando anche i migranti, i viaggiatori e i turisti, che sono sia fonti che bersagli importanti dell'HIV.»

Per maggiori informazioni, visitare:

Retrovirology:
http://www.retrovirology.com

BioMed Central:
http://www.biomedcentral.com/