Papa: Cristiani, ebrei e musulmani salvino bimbi da fanatismo
«Plasmando i cuori dei giovani plasmiamo futuro dell'umanità»
NAZARETH - Cristiani, ebrei e musulmani uniti nel «salvaguardare i bambini dal fanatismo e dalla violenza»: è l'appello pronunciato dal Papa a Nazaret, città israeliana a maggioranza arabo-musulmana.
Senza bisogno di esplicitare il riferimento ai 'kamikaze' minorenni, alla propaganda islamista o ai bambini morti o orfani per i raid israeliani - da ultimo, nella Striscia di Gaza - Benedetto XVI ha affrontato il nodo dei bambini incontrando i capi religiosi della Galilea nel santuario dell'Annunciazione a Nazaret, la città dove nacque Gesù. «I Cristiani - ha detto - volentieri si uniscono ad Ebrei, Musulmani, Drusi e persone di altre religioni nel desiderio di salvaguardare i bambini dal fanatismo e dalla violenza, mentre li preparano ad essere costruttori di un mondo migliore. Plasmando i cuori dei giovani - ha detto - noi plasmiamo il futuro della stessa umanità».
La Galilea, ha detto ancora il Papa, è «una terra conosciuta per la sua eterogeneità etnica e religiosa, è la patria di un popolo che ben conosce gli sforzi richiesti per vivere in armoniosa coesistenza. Le nostre diverse tradizioni religiose - ha proseguito - hanno in sé potenzialità notevoli in ordine alla promozione di una cultura della pace, specialmente attraverso l'insegnamento e la predicazione dei valori spirituali più profondi della nostra comune umanità». Più specificamente, Ratzinger ha esortato gli esponenti delle tre religioni abramitiche a esercitare il «vicendevole rispetto» nell'alleviare «le tensioni concernenti i luoghi di culto, garantendo così un ambiente sereno per la preghiera e la meditazione, qui e in tutta la Galilea».