28 agosto 2025
Aggiornato 04:30

Scandalo rimborsi, Cameron ai Tories: «ridate i soldi»

Deputati coinvolti altrimenti verranno espulsi

LONDRA - David Cameron corre ai ripari: dopo lo scandalo sui rimborsi spese che ha travolto anche otto dei «Ministri ombra« conservatori, il leader dei Tories ha invitato i parlamentari coinvolti a rimborsare quanto dovuto minacciando di espellerli dal partito.

«La gente ha ragione ad arrabbiarsi con dei deputati che hanno utilizzato denaro pubblico per pagare cose che pochi possono permettersi: si sono comportati in modo poco etico e sbagliato, non importa se entro le regole, comunque sbagliato», ha dichiarato Cameron in conferenza stampa.

Come nota il quotidiano britannico The Guardian, i Tories sono stati i più veloci a reagire allo scandalo: il Labour - che vede coinvolti non pochi membri del governo - riunirà oggi una speciale commissione che valuti la liceità dei rimborsi, mentre il premier Gordon Brown ha intenzione di nominare una commissione indipendente che esamini tutte le richieste avanzate dai parlamentari negli ultimi quattro anni.

Allo scandalo non sono sfuggiti neanche i Liberal-democratici, tra cui il leader Nick Clegg (rimborsato di 28 euro di telefonate alla famiglia, che restituirà, oltre che di 160 sterline al mese per curare il giardino di casa, ai quali invece non ha intenzione di rinunciare) e l'ex segretario Menzies Campbell (che ha speso 10mila sterline per ridecorare il suo appartamento a Londra).

A pagare per primo e di persona potrebbe però essere lo Speaker (il presidente della Camera) Michael Martin, accusato da governo e opposizione di non aver saputo gestire la crisi: «E' chiaro che il Parlamento intero deve delle scuse al Paese, e Martin deve farsi carico di questa necessità e dell'urgenza di stabilire delle nuove regole che mettano i deputati al riparo da ogni ulteriore sospetto», ha dichiarato Clegg, mentre i Tories hanno avviato la raccolta di firme per una mozione di sfiducia.