18 aprile 2024
Aggiornato 19:30

Papa: oggi allo Yad Vashem dopo caso lefebvriani e Pio XII

Fino al 15 in Israele con «amici» ebrei dopo Wojtyla e Paolo VI

AMMAN - Il memoriale della Shoah di Gerusalemme, sbarrato al pubblico e sigillato con rigidissime misure di sicurezza, ospiterà, oggi, un Papa tedesco che ha espresso l'auspicio che venga beatificato Pio XII, figura contestata nel mondo ebraico per i suoi 'silenzi' sull'Olocausto, e che ha revocato la scomunica ad un vescovo lefebvriano, Richardson, che ha negato l'esistenza delle camere a gas.

Nel corso della cerimonia, accompagnato dal presidente israeliano Shimon Peres e dal rabbino capo di Israele Meir Lau, il Papa incontrerà sei sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti. Ratzinger si intratterrà anche con un 'giusto delle nazioni', il croato Ivan Vranetic, che salvò un gruppo di ebrei in fuga dagli ustascia e - anni dopo - sposò una delle donne che aveva salutato e si trasferì in Israele. Il Papa visiterà lo Yad Vashem nel primo giorno della sua visita in Israele, dopo aver lasciato in mattinata la Giordania. Arriverà alle 16.45 (17.45 ora locale) e se ne andrà meno di un'ora dopo.

Svariati i motivi di attrito tra Santa Sede ed ebrei che, emersi nel corso degli ultimi mesi, fanno da sfondo alla visita di domani. Proprio nello Yad Vashem si trova una foto di Pio XII accompagnata da una didascalia che fa litigare da anni Israele e Vaticano. Ratzinger non vi passerà davanti perché la scritta - che critica Papa Pacelli per il silenzio di fronte alla persecuzione nazi-fascista degli ebrei - si trova nel museo, e non nell'adiacente memoriale che accoglierà il Papa. Il nunzio apostolico in Israele ha chiesto - senza successo - che la targa venga modificata, il relatore della causa di beatificazione di Pio XII si è spinto a dire che la visita del Papa in Terra Santa era a rischio a causa di quella targa. Benedetto XVI, in realtà, è un estimatore di Papa Pacelli, non considera che la 'questione ebraica' sia un ostacolo alla via degli altari, ma, insoddisfatto del lavoro sin qui svolto sulla causa di beatificazione (mancherebbe anche il miracolo necessario a rendere Pio XII beato), ha chiesto un supplemento di istruttoria.

Oltre allo Yad Vashem, il Papa, tra l'altro, visiterà, da oggi al 15 maggio (giorno del rientro in Italia) il cosiddetto Muro del pianto, dove lascerà una preghiera come fece Wojtyla nel 2000, incontrerà i cristiani locali e visiterà il Cenacolo e il Santo sepolcro, si recherà a Nazareth, in Galilea, e celebrerà due messe di massa. Il mercoledì 13 lo trascorrerà a Betlemme, nella Cisgiordaia palestinese. Nonostante gli equivoci e gli attriti degli ultimi mesi, Ratzinger, già da cardinale ha più volte mostrato un sincero interesse nei confronti dell'ebraismo e degli «amici» ebrei. Ora - per un viaggio al quale tiene molto anche personalmente - si trova a poter cimentare questo rapporto nei luoghi dove visse Cristo. E gli occhi del mondo sono puntati su di lui. su cosa dirà, domani, il Papa tedesco al memoriale della Shoah voluta da Hitler.