12 dicembre 2024
Aggiornato 06:30
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Nato-Russia, Mosca: possibile «complotto» contro aperture Obama

«Differenze con Bush sono troppo sorprendenti»

MOSCA - Ci potrebbe essere «un «complotto contro il presidente degli Stati Uniti Barack Obama all'interno della Nato». Lo ha detto il Rappresentante permanente russo presso la Nato, Dmitri Rogozin, nel corso di un collegamento televisivo da Bruxelles. «La differenza tra Obama e l'ex presidente degli Stati Uniti George W. Bush è troppo sorprendente, e a troppe persone non piace ciò che dice Obama», ha detto Rogozin, alludendo alla decisione del nuovo presidente Usa di spingere il bottone 'reset' nei rapporti con il Cremlino, cominciando dal riavvio dei negoziati sul disarmo nucleare.

Negli ultimi giorni le tensioni tra Nato e Russia sono riesplose. L'Alleanza atlantica ha espulso per spionaggio due collaboratori di Rogozin, di cui uno è il figlio dell'ambasciatore russo presso l'Ue, Vladimir Chizhov. Il provvedimento è stato intrapreso dopo la condanna in Estonia del generale Herman Simm, condannato a 12 anni per essere stato, dal 1995 al 2008, un informatore dei servizi segreti russi. Mosca ha reagito cancellando un incontro ministeriale Nato-Russia, a cui doveva partecipare il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, ed annunciando l'espulsione due diplomatici canadesi che lavoravano all'Ufficio informazioni della Nato in Russia.

Sullo sfondo restano le divergenze sulla Georgia. Ad agosto, dopo l'intervento militare di Mosca e il riconoscimento dell'indipendenza delle province separatiste dell'Ossezia del sud e dell'Abkhazia, l'Alleanza aveva congelato il Consiglio Nato-Russia. Tuttavia, a dicembre è stata presa la decisione di riavviare i rapporti su base «condizionata e graduale», e il 29 aprile c'è stata la prima riunione formale Nato-Russia a livello di ambasciatori. Ma il Cremlino contesta duramente le esercitazioni dell'Alleanza in Georgia, iniziate mercoledì; la Nato risponde che sono «di routine» ed erano previste da tempo.