1 maggio 2024
Aggiornato 22:00

Polizia tedesca: «macellaio di Mathausen» non è morto

Inquirenti dubitano della tesi di Zdf e Nyt

BERLINO - Gli inquirenti tedeschi dubitano della morte del nazista Aribert Heim, il «macellaio di Mauthausen«, annunciata a febbraio da due organi di stampa che citavano il figlio: lo riporta il numero del settimanale Der Spiegel che sarà in edicola lunedì.

INCHIESTA ZDF-NYT - Al termine di una inchiesta congiunta, l'emittente televisiva tedesca Zdf e il quotidiano americano New York Times (Nyt) lo scorso febbraio avevano affermato che il «medico della morte« Aribert Heim, fra i criminali nazisti più ricercati, era deceduto per un cancro nell'agosto 1992 al Cairo dove si nascondeva. Nel loro reportage, Zdf e Nyt citavano il figlio Ruediger Heim che confermava la morte del padre durante i Giochi Olimpici di Barcellona del 1992. I due organi di stampa pubblicavano anche dei documenti trovati in una cassa che era apparentemente appartenuta ad Aribert Heim, fra i quali figuravano delle cartelle cliniche.

DER SPIEGEL - Ma secondo lo Spiegel, gli inquirenti incaricati del dossier Heim, della polizia criminale del Bade-Wurtemberg, nutrono seri dubbi sulla morte del nazista. Dopo aver analizzato i documenti di Zdf e Nyt, hanno stabilito che non forniscono «alcuna prova del suo decesso», scrive il settimanale. A seguito di nuove informazioni raccolte in Germania e all'estero, la polizia ha deciso di continuare ad «indagare in tutte le direzioni» su Aribert Heim, prosegue Der Spiegel.

La polizia criminale aveva inizialmente dato credito alle informazioni di Zdf e del Nyt mentre il Centro Simon Wiesenthal, specializzato nella ricerca dei criminali nazisti, aveva detto di non credere alla morte di Heim.

Considerato uno dei nazisti più sadici, il «medico della morte« avrebbe torturato e assassinato centinaia di prigionieri, principalmente ebrei, nel campo di concentramento di Mauthausen (Austria). Aveva prestato servizio anche nei lager di Sachsenhausen e Buchenwald (Germania).