19 aprile 2024
Aggiornato 10:30

M.O., Lieberman: USA accetteranno tutte le decisioni israeliane

«Nuove iniziative di Pace solo con il nostro consenso»

GERUSALEMME - Il ministro degli Esteri israeliano, Avigdor Lieberman, è convinto che gli Stati Uniti accetteranno tutte le decisioni che Israele prenderà riguardo al processo di pace. In una intervista al quotidiano russo Moskovskiy Komosolets - ripresa dal sito web di Haaretz -, il capo della diplomazia israeliana ha detto che l'amministrazione Obama potrà portare avanti nuove iniziative di pace solo se Israele lo vorrà. «Credetemi, l'America accetterà tutte le nostre decisioni», ha quindi affermato Lieberman.

Ieri il presidente Usa Barack Obama ha invitato a Washington il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente palestinese Abu Mazen e il presidente egiziano Hosni Mubarak, per rilanciare il processo di pace. Il nuovo governo israeliano non ha però ancora riconosciuto ufficialmente il diritto dei palestinesi ad avere un loro Stato indipendente che coesista al fianco di Israele. Il premier Netanyahu è favorevole a discutere di una «pace economica», ovvero di un piano di sviluppo dei territori palestinesi, mentre la Casa Bianca ha ribadito che una soluzione del conflitto dovrà basarsi sul principio dei due Stati - israeliano e palestinese - coesistenti in pace.

Il leader del partito nazionalista Yisrael Beiteinu ha inoltre detto che il ruolo di Israele è quello «di far riavvicinare Stati Uniti e Russia». «La Russia ha una influenza speciale nel mondo musulmano - ha proseguito Lieberman -, e io la considero un partner strategico che deve giocare un ruolo chiave in Medio Oriente».

Per Lieberman le minacce più urgenti in questo momento provengono dall'Afghanistan e dal Pakistan: «Il Pakistan è instabile ed è una potenza nucleare», mentre l'Afghanistan rischia di finire nuovamente sotto il controllo dei talebani. Questi due Paesi «formano un'area contigua di radicalismo retta dallo spirito di Bin Laden». Israele può contrastare queste minacce «portando più vicini Stati Uniti e Russia», ha detto ancora il ministro israeliano. «Non mi è chiaro il motivo per cui gli Stati Uniti debbano confrontarsi con la Russia in Kosovo oppure sull'ingresso dell'Ucraina nella Nato. Ma anche la Russia deve capire che se rafforza la sua cooperazione con Hugo Chavez non accresce la fiducia dell'Occidente».