2 maggio 2024
Aggiornato 05:30

Cina, nuova ambasciata di Francia a Pechino: posata prima pietra

Con una cerimonia in cui si è brindato a la ritrovata amicizia

Pechino - Francia e Cina hanno celebrato oggi la loro ritrovata amicizia, dopo il contenzioso sul Tibet, in occasione della posa della prima pietra dalla futura ambasciata di Francia a Pechino, in presenza dell'ex Primo ministro francese Jean-Pierre Raffarin. Progetto allo studio da 10 anni, l'ambasciata, situata in un nuovo quartiere diplomatico dell'est di Pechino, sarà ultimata in soli 18 mesi e sarà una delle più grandi rappresentanze della Francia all'estero, con una capacità di 270 posti di lavoro.

«La diplomazia privilegia sempre il lungo termine sul breve e attribuisce più importanza alla storia che all'attualità», ha dichiarato nel suo discorso Raffarin, alludendo al contenzioso sul Tibet che Pechino e Parigi hanno deciso di buttarsi alle spalle. Tra Cina e Francia c'era tensione dal dicembre scorso, quando il presidente Nicolas Sarkozy aveva incontrato il Dalai Lama, capo spirituale dei Tibetani. La riconciliazione franco-cinese è stata sugellata la settimana scorsa da un comunicato congiunto nel quale la Francia «rinuncia a qualsiasi sostegno all'indipendenza del Tibet in qualsiasi forma».

Questo «testo congiunto chiarisce le posizioni della Francia e impegna tutti coloro che intendono parlare a nome della Francia e delle sue relazioni con la Cina», ha detto ancora Raffarin. Li Jinzhang, vice ministro degli Esteri, ha risposto a Raffarin - «un buon amico della Cina» - di essere «molto felice del miglioramento delle relazioni dopo un periodo turbolento». Ma ha ribadito la necessità del «rispetto reciproco, della non ingerenza negli affari interni», allusione al Tibet. (con fonte Afp)