29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Operazione Enduring Freedom

Afghanistan: Oggi il piano Obama, verso ruolo crescente degli Usa

Rispetto a quello della Nato, a quanto scrive il Washington Post

NEW YORK - E' grande attesa per la giornata di oggi, quando il presidente degli Stati Uniti Barack Obama potrà annunciare finalmente la strategia che il suo governo intende adottare in Afghanistan. A tal proposito, rivela il Washington Post, Obama ha incontrato nella serata di ieri un gruppo di membri democratici e repubblicani del Congresso per parlare del suo piano. Sempre il quotidiano americano ha pubblicato ieri un articolo, che indica come la nuova strategia che il presidente Usa intende adottare in Afghanistan, e che punterà sull'invio di rinforzi sia militari che civili, vedrà gli Stati Uniti assumere un ruolo nella gestione della guerra sempre più rilevante rispetto a quello della Nato.

«In Afghan War, US Dominance Increasing», recita infatti il titolo dell'articolo. Nella nuova strategia, inoltre, Obama sembra intenzionato a definire tutta una serie di obiettivi precisi per misurare i progressi sul terreno. Un alto responsabili statunitense ha piegato: «L'obiettivo è chiaro, preciso e realizzabile: smantellare e vincere al-Qaida e eliminare i suoi rifugiati in Afghanistan e Pakistan». Un ex funzionario della dipartimento della Difesa che vanta una lunga esperienza nel paese, si è così espresso. In Afghanistan, l'amministrazione «continuerà a parlare di sforzi multinazionali. E continueranno a esserci migliaia di militari e di persone della Nato». Ma, ha aggiunto il funzionario che ha preferito optare per l'anonimato, «il centro della gravità si sta spostando verso gli americani». Questo, per l'arrivo di nuovi aiuti militari e civili che aumenteranno di molto la presenza numerica degli americani in Afghanistan.

Il Washington Post scrive infatti che la decisione di Obama di inviare altri 17.000 militari quest'anno (e non è escluso che domani il presidente punti a un numero ancora più alto) porterà il numero dei militari stranieri a quasi 90.000 unità, di cui più di due terzi saranno americani. Funzionari del governo Usa fanno notare anche che la nuova strategia che Obama annuncerà domani nella gestione dei rapporti con l'Afghanistan e con il Pakistan porterà il numero di funzionari civili a salire di almeno il 50% a più di 900 unità. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, a quanto si apprende, invierà infatti in Afghanistan circa 4.000 esperti per la formazione e l'addestramento delle nuove forze armate afgane, nell'ambito della nuova strategia Usa che dovrebbe essere annunciata ufficialmente domani. E' quanto ha riferito un funzionario della Difesa Usa a condizione dell'anonimato. Questa è la nuova realtà - ha fatto notare dunque il funzionario del dipartimento della Difesa -Vogliamo che i paesi alleati siano lì. Non vogliamo che la Nato fallisca. Ma, affinché la Nato possa avere successo, gli Stati Uniti devono prendere la guida». Un aumento dei rinforzi, dunque, in Afghanistan e un ruolo crescente degli Stati Uniti nella gestione della missione.

E' questa la direzione su cui la strategia di Obama punterebbe. Il tutto deve essere però inquadrato, ed è bene ricordarlo, in quella «exit strategy» di cui lo stesso presidente Usa ha parlato nell'intervista concessa al programma «60 minutes» di Cbs. Il punto, infatti, ha detto Obama in quell'occasione, è che «non possiamo pensare che un approccio puramente militare in Afghanistan risolverà tutti i nostri problemi». Essendo l'exit strategy il possibile fine ultimo della strategia dell'amministrazione Usa, è lecito ritenere di conseguenza che l'aumento delle truppe in Afghanistan non sarà senza fine; anzi, come ha scritto Helen Cooper del New York Times, il fine è quello di «ritirare le truppe americane e della Nato dal paese». In vista dell'obiettivo ultimo, è necessario comunque portare stabilità in Afghanistan. Per questo Obama pensa di ampliare anche gli aiuti diplomatici ed economici con rinforzi civili. Si parla inoltre di formazione accresciuta dell'esercito afgano, di dialogo con gli insorti e di rafforzamento degli aiuti al Pakistan.

A tal proposito, in programma è anche il netto rafforzamento degli effettivi delle forze afgane, fino a 400 mila uomini secondo i media statunitensi, nella speranza di restituire a Kabul la gestione della sua sicurezza nazionale. Della situazione nel paese Obama ha parlato molto negli ultimi giorni; prima con il premier australiano Kevin Rudd, quando ha detto che gli Stati Uniti non possono permettere che «brutali assassini» si rifugino in Afghanistan. E che dunque è importante rimanere «sull'offensiva». Poi, due giorni fa, con una conferenza stampa indetta dopo aver incontrato alla Casa Bianca il numero uno della Nato Jaap De Hoop Scheffer. Obama ha sottolineato in particolare di sperare che le trattative con la Nato e l'arrivo di un nuovo piano Usa in Afghanistan nella lotta contro i talebani e al Qaida «rinvigorerà» la partecipazione della Nato nelle operazioni militari gestite dagli Usa.