29 aprile 2024
Aggiornato 14:30

Russia: Bombardieri russi a Cuba o a Caracas? Mosca sfida Obama

Per il momento, ancora nessuna replica da Washington

MOSCA - A due settimane dal primo incontro tra il presidente americano Barack Obama e il suo omologo russo Dimitri Medvedev una delicata questione rischia di gettare un'ombra sul summit. L'agenzia russa Interfax riferisce che nel futuro bombardieri strategici russi potrebbero essere stanziati sul territorio cubano (o in alternativa venezuelano) o comunque utilizzare le piste d'aviazione di quei paesi per i loro voli di pattugliamento, ipotesi questa sempre avversata da Washington. Nel 2007, dopo quindici anni di stop, l'aviazione russa ha ripreso i voli di pattugliamento a lungo raggio dei suoi bombardieri TU-160.

Per il momento, ancora nessuna replica da Washington ma restano agli atti le dichiarazioni che già nel luglio scorso aveva fatto un alto ufficiale del Pentagono, il generale Norton Schwartz, che aveva esplicitamente messo in guarda la Russia da far stazionare i suoi bombardieri strategici a Cuba: «se faranno una cosa simile...penso che la nostra risposta dovrebbe essere ferma e dire chiaramente che quella è una soglia da non francare. Per gli Usa sarebbe come oltrepassare una linea rossa». L'agenzia Interfax, stamane, citava le parole di un alto ufficiale dell'aviazione militare russa, il generale Anatoli Zhikharev. Il generale anticipa anche che il presidente del venezuela Hugo Chavez avrebbe offerto a Mosca la disponibilità del suo paese ad accogliere i bombardieri strategici. Nello specifico Chavez avrebbe parlato di un'isola che potrebbe fungere da base di appoggio. Anatoli Zhikharev, riferendosi al progetto di stanziare i velivoli a Cuba, ha spiegato: «se c'è una volontà in tal senso da parte dei dirigenti dei due stati, quindi una volontà politica, noi siamo pronti a fare la nostra parte».

Tecnicamente,ha aggiunto, a Cuba «vi sono quattro o cinque aeroporti con pista lunghe almeno 4000 metri che potrebbero fare al caso nostro». Quanto alla proposta di Chavez, anche su questo il generale ribadisce che l'ultima parola spetta alla politica. «Si, il presidente del Venezuela - conferma - ci ha fatto questa offerta. Se vi sarà una decisione politica appropriata la cosa si può fare». In questo caso, tuttavia, il possibile aeroporto «dovrà essere rinnovato» per consentire l'atterraggio e il decollo dei bombardieri russi. La base venezuelana sarebbe in ogni caso una semplice base d'appoggio, perché la costituzione venezuelana non cosente di ospitare sul territorio della repubblica truppe straniere.

Cuba non ha mai ospitato permanentemente mezzi aerei strategici russi o sovietici anche se durante la guerra fredda l'aviazione di MOsca utilizzava le basi cubane per i rifornimenti dei suoi velivoli. E resta da capire se adesso, per Raul Castro e il suo governo, sia conveniente e opportuno mettere a repentaglio il tentativo di dialogo con gli Usa. Forse più concreta, allora, l'ipotesi venezuelana. E che tra Mosca e Caracas la cooperazione politica e militare sia in un momento di grande sviluppo bastano a dimostrarlo pochi esempi recenti. Nel settembre scorso i combabardieri russi hanno effettuato una serie di 'voli di addestramento' proprio in Venezuela. A fine 2008, inoltre, la marina russa e venezuelana avevano effettuato comuni manovre navali.