Darfur: Gruppo islamico lancia jihad contro sostenitori Corte Aia
Minacciati 250 attacchi suicidi. Sotto accusa Francia, GB e USA
Khartoum - Un gruppo islamico radicale sudanese ha minacciato oggi di lanciare attentati suicidi contro i sostenitori della Corte penale internazionale dell'Aia (Cpi) e gli interessi occidentali in Sudan e all'estero. L'Alleanza dei movimenti jihadisti per il martirio ha diffuso un comunicato, rilanciato dal giornale locale Akhir Lahza, in cui annuncia di prepararsi a commettere 250 missioni suicide contro i paesi che sostengono la Cpi «dentro e fuori il territorio sudanese».
Il gruppo punta il dito contro Francia, Regno unito e Stati Uniti, bollati come potenze «imperialiste» al servizio del «sionismo». L'organizzazione minaccia anche di «versare il sangue» dei sostenitori della Cpi e del procuratore dell'Aia, Luis Moreno-Ocampo, così come quello dei due leader dei ribelli del Darfur: Khalil Ibrahim, del Movimento per la giustizia e l'uguaglianza (Jem), e Abdel Wahid al Nur, alla guida di una fazione dell'Esercito di liberazione del Sudan (Sla).
La Cpi ha spiccato il 4 marzo scorso un mandato di arresto contro il presidente sudanese Omar al Bashir per crimini di guerra e contro l'umanità commessi in Darfur, regione occidentale del Sudan dove è in corso dal 2003 una guerra civile, che ha causato almeno 300.000 morti e 2,7 milioni di profughi. L'Alleanza ha dichiarato anche di voler «ripulire il Darfur dalle lordure dei seguaci del nuovo colonialismo». Il comunicato è firmato da Hilal Musa, un influente leader delle milizie arabe alleate a Khartoum nella guerra in Darfur (janjaweed, diavoli a cavallo, ndr).
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