Tim, Elliott: «Scelta tra creare valore e cattiva gestione»
Il fondo Usa lancia la sua campagna con una nuova presentazione e un nuovo sito in vista della cruciale assemblea del 29 marzo

MILANO - Nuovo round nello scontro tra Elliott e Vivendi per la conquista di Tim. Il fondo Usa lancia la sua campagna con una nuova presentazione e un nuovo sito in vista della cruciale assemblea del 29 marzo, quando i soci saranno chiamati a una scelta «tra la stabilità e il continuo recupero di valore per la società o il ritorno della cattiva gestione di Vivendi con le sue promesse non mantenute, la distruzione di valore e il disprezzo per le regole di buona governance».
Conflitti di interessi
Elliott, è l'affondo di oggi, crede che «non sia possibile sostenere i candidati proposti da Vivendi, che non sono autenticamente indipendenti, e che un voto in loro favore semplicemente riconsegnerebbe il controllo» di Tim «a un gruppo che si caratterizza per dimostrati conflitti di interessi, operazioni con parti correlate e una lunga storia di distruzione di valore per gli azionisti di Tim».
Il 29 marzo l'assemblea degli azionisti
Il 29 marzo si terrà l'assemblea degli azionisti di Tim che si dovrà esprimere in merito alla proposta di Vivendi, primo azionista con il 24%, di revocare cinque consiglieri espressione della lista Elliott (Fulvio Conti, Alfredo Altavilla, Massimo Ferrari, Dante Roscini e Paola Giannotti de Ponti) per sostituirli con altrettanti membri nelle persone di Franco Bernabè, Gabriele Galateri, Flavia Mazzarella, Rob Van der Valk e Francesco Vatalaro. Proprio in vista dell'appuntamento, la Cdp si è ulteriormente rafforzata salendo all'8,7% del capitale di Tim.
Fulvio Conti «nel mirino»
Nei giorni scorsi una relazione del collegio sindacale di Tim ha messo nel mirino il ruolo del presidente Fulvio Conti, che avrebbe condiviso informazioni solo con alcuni membri del cda, non fornendo «le medesime informazioni a tutti i consiglieri nello stesso momento», sottolineando che «talune informazioni siano state fornite solo ad alcuni consiglieri e segnatamente solo a quelli eletti nella lista presentata da Elliott». Parole che hanno portato Vivendi a denunciare la presenza di un «consiglio di amministrazione ombra», composto esclusivamente da consiglieri nominati da Elliott.