8 maggio 2024
Aggiornato 14:00
Scontro aperto

Mediaset, Vivendi al 12% e Fininvest si rivolge alla procura

Intanto oggi in Borsa per le azioni del Biscione hanno messo a segno un balzo superiore al 20% in apertura per poi proseguire al rialzo con frequenti sospensioni in asta di volatilità: la chiusura è stata a 3,584 euro, ai massimi dal referendum sulla Brexit, con un incremento del 31,8%.

Vivendi controlla il 12.32% di Mediaset. Boom in Borsa di Mediaset
Vivendi controlla il 12.32% di Mediaset. Boom in Borsa di Mediaset Foto: ANSA

MILANO - E' scontro aperto tra Fininvest e Vivendi dopo il blitz di Vincent Bolloré che detiene il 12,3% del gruppo italiano. Ieri Vivendi ha annunciato di avere il 3% di Mediaset e l'intenzione di salire tra il 10 e il 20%. Dopo 24 ore Bollorè ha rastrellato un consistente pacco di azioni Mediaset superando la soglia del 12%.

In Borsa il titolo Mediaset è schizzato sin dall'avvio delle contrattazioni per poi volare a 3,60 euro con quasi 110 milioni di pezzi passati di mano, pari a circa il 10% del capitale Mediaset. In una sola seduta la capitalizzazione di Borsa di Mediaset è salita di 1,05 miliardi di euro e la sola partecipazione Fininvest si è rivalutata di circa 365 milioni di euro.

Fininvest non è rimasta a guardare la scalata del finanziere bretone ed ha presentato oggi alla Procura della Repubblica di Milano e per conoscenza alla Consob una denuncia per manipolazione del mercato nei confronti di Vivendi. «L'atto - informa un comunicato - predisposto dall'avvocato Niccolò Ghedini, fa seguito al comunicato diffuso ieri nel quale la società francese annunciava di detenere oltre il 3% di Mediaset e di essere intenzionata a raggiungere una quota fino al 20% della stessa Mediaset».

Vivendi ieri ha spiegato le motivazioni del blitz nell'azionariato Mediaset ricordando l'accordo strategico dell'aprile scorso di «portata internazionale» e «prevedeva, da un lato, varie iniziative relative alla produzione e distribuzione congiunta di ambiziosi programmi audiovisivi e, dall'altro lato, la creazione di una piattaforma televisiva globale over-the-top (Ott). Il primo passo prevedeva l'acquisizione da parte di Vivendi del 3,5% del capitale di Mediaset e il 100% del capitale della società pay-tv Mediaset Premium, in cambio del 3,5% del capitale di Vivendi».

Poi il contenzioso su Premium esploso in estate, anche se Vivendi usa toni concilianti ritenendo che l'interesse strategico della partnership industriale annunciata l'8 aprile travalichi i temi del contenzioso pendente. Fininvest è di tutt'altro avviso come ha precisato già ieri sera definendo il blitz di Vivendi una «scalata ostile» su Mediaset, ma la Fininvest non arretrerà nella sua posizione di azionista di riferimento. Fininvest controlla Mediaset con una partecipazione poco sotto il 35%. E appare un controllo blindato. In una nota oggi gli analisti di Equita ricordano che Fininvest può rilevare il 5% l'anno di Mediaset fino al 50%.

La Vivendi targata Bolloré da parte sua punta a creare un player globale del settore media dopo l'uscita dalle tlc che ha generato un consistente tesoretto da investire per lo shopping. Gran parte della cassa è stata impiegata nel costruire la posizione in Telecom. Un investimento da circa 3,7 miliardi di euro che ad oggi produce una minusvalenza teorica che sfiora 1,2 miliardi. Poi le acquisizioni nei videogiochi di Gameloft e Ubisoft. La campagna di acquisizioni ha ridotto il tesoretto a 2,1 miliardi di euro (dati a chiusura del secondo trimestre) rispetto ai 6,5 miliardi alla fine del 2015. Ma la principale voce che ha ridotto la cassa sono i circa 8 miliardi distribuiti agli azionisti tra dividendi e buy-back.

In Francia poi da tempo si parla di una fusione tra Vivendi e il gruppo pubblicitario Havas che cura la raccolta per Canal+. Proprio Canal Plus è una delle spine per Bollorè. La pay tv francese continua ad accusare emorragia di abbonati e perdite tanto da far scattare un piano di tagli da 300 milioni e il rinvio al 2018 del pareggio operativo.

Il blitz su Mediaset annunciato apre un nuovo fronte per il finanziere Bretone che due mesi fa ha rafforzato la presa su Vivendi salendo dal 15 al 20%, magari ipotizzando di arrivare a qualche forma di intesa su Fininvest. D'altronde non è la prima volta che Bolloré entra in casa d'altri senza bussare.