Pensioni, arrivano le buste arancioni dell'Inps con il calcolo dell'assegno futuro
Da oggi le buste arancioni saranno recapitate agli italiani, ma sono destinate soltanto ai cittadini non digitalizzati. L'obiettivo dell'Inps, infatti, è quello di assicurare a tutti lo stesso diritto ad accedere alle informazioni necessarie per progettare serenamente il proprio futuro previdenziale
ROMA - A Partire da oggi verrano recapitate in tutta Italia le prime buste arancioni. L'Inps ha già inviato 150mila missive per informare gli italiani e i cittadini aspettano di sapere quando (e con quale assegno) potranno accedere alla pensione di vecchiaia. Intanto, il dibattito sulla riforma delle pensioni continua a essere centrale nell'agenda del governo Renzi.
Da oggi le buste arancioni saranno recapitate
Arriveranno proprio oggi le prime 150mila buste arancioni contenenti la simulazione standard dell'assegno futuro e della data in cui sarà possibile accedere alla pensione di vecchiaia. L'invio è casuale su tutto il territorio nazionale relativamente all'età e alla professione dei destinatari, senza nessuna Regione, Comune o città pilota, per rendere il più capillare possibile la loro diffusione.
Sono destinate solo ai non digitalizzati
Poiché l'Inps le ha spedite nei giorni scorsi, alcune delle missive sono già arrivate a destinazione, ma la maggior parte dei cittadini le riceverà nel corso di questa settimana a causa dei ritardi di consegna dovuti al ponte per i festeggiamenti del 25 aprile. E' da sottolineare che le buste arancioni sono dirette solo a quanti non sono 'digitalizzati', cioè muniti del pin dell'Inps o dello Spid, la password unica che permette l'accesso online ai diversi servizi della pubblica amministrazione.
L'obiettivo dell'Inps
L'obiettivo dell'iniziativa infatti, come sottolinea l'Istituto nazionale di previdenza, è quello di riuscire a raggiungere tutte le diverse fasce della popolazione nazionale per assicurare a ogni cittadino il diritto di accedere alle informazioni necessarie per progettare serenamente il proprio futuro previdenziale. Come vi avevamo anticipato, secondo i più recenti dati Istat nel 2015 soltanto il 60% degli italiani si è connesso a Internet e appena il 30% degli utenti ha utilizzato la rete per interagire con la pubblica amministrazione. Sono proprio le persone che attualmente non sono digitalizzate a necessitare maggiormente di informazioni sul loro futuro previdenziale e di una maggiore consapevolezza finanziaria nonché di informazioni sui vantaggi derivanti dall'utilizzo dei servizi online.
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