19 aprile 2024
Aggiornato 00:30
proprietari disperati senza soldi né casa

Roma nel caos, una sentenza blocca le compravendite delle case costruite con l'edilizia agevolata

Per anni moltissime case costruite con i finanziamenti dell'edilizia agevolata sono state vendute a nuovi proprietari con prezzi da libero mercato contravvenendo alla legge. Ma oggi è intervenuta la Corte di Cassazione

ROMA - E' caos nella Capitale per una sentenza della Corte di Cassazione che blocca di fatto la compravendita di molte case costruite con i finanziamenti per l'edilizia agevolata, ma che per anni sono state vendute (e rivendute e rivendute) a prezzi di libero mercato. Ora i proprietari di queste abitazioni sono in un limbo burocratico e legale e non sanno come uscirne. Ecco cosa sta succedendo.

Cosa è successo per anni nella Capitale
Per anni, nella Capitale, moltissime case costruite con i finanziamenti dell'edilizia agevolata (quella che dovrebbe servire ad assistere i redditi più bassi della popolazione) sono state vendute a nuovi proprietari con prezzi da libero mercato, contravvenendo de facto alla ratio per la quale erano state realizzate. Un vero affare per chi acquistava la casa "a basso costo" e poi la rivendeva a un prezzo considerevolmente più alto.

La sentenza della Corte di Cassazione
Ora, però, una sentenza della Corte di Cassazione (la numero 18135 del 2015) arriva a cambiare definitivamente le carte in tavola e fa esplodere il bubbone. La sentenza ha stabilito una volta per tutte che anche per le compravendite successive al primo acquisto il prezzo degli appartamenti realizzati in regime di edilizia agevolata deve essere 'calmierato', così come stabilito dalle apposite convenzioni, e non affidato alla libera contrattazione. In altre parole, secondo la legge, il valore 'agevolato' della casa segue l'immobile stesso in tutte le future compravendite, e non si esaurisce con l'acquisto da parte del suo primo proprietario.

Il caos nelle compravendite
Da qui, il caos. Cosa ne sarà ora di tutte quelle compravendite effettuate secondo l'errata interpretazione della legge? Il comune di Roma è subito corso ai ripari, stabilendo in una delibera le regole per eliminare l'obbligo di rispettare il cosiddetto 'prezzo massimo di cessione' per le case realizzate con l'edilizia agevolata. Per poter vendere le case in questione a prezzi di libero mercato e affrancarsi dal vincolo bisogna versare alle casse capitoline un corrispettivo calcolato in base ad alcuni parametri relativi al singolo immobile. 

Proprietari disperati senza soldi né casa
Il mercato immobiliare della Capitale, perciò, ha subito un durissimo colpo perché i soldi dovuti al Comune di Roma - evidentemente - fin qui non sono mai stati versati. Ad oggi decine, se non centinaia, di compravendite sono state 'congelate' in attesa di poter eliminare questi vincoli. Ma si tratta di un vero e proprio incubo per i proprietari che si trovano nel bel mezzo di compravendite relative a queste case. Sono in un limbo, perché l'affrancamento procede a rilento, e molti di quelli che hanno già pagato per acquistare la loro nuova abitazione non possono prenderne possesso. Alcuni di loro si stanno appellando direttamente al commissario capitolino, Francesco Paolo Tronca, per chiedergli di intervenire urgentemente.