27 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Lo prevede un emendamento in legge di Stabilità

«Scandaloso incentivi a vecchi impianti a biomassa»

Lo scrive in una nota il Coordinamento Free, fonti rinnovabili ed efficienza energetica, che raggruppa oltre 30 associazioni del settore.

ROMA - «Ieri sera la Commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento vergognoso all'interno della Legge di Stabilità che riesuma i vecchi impianti a biomassa, ovvero quelli che già hanno beneficiato per molti anni degli incentivi di Cip 6 o di Certificati Verdi, quindi già abbondantemente sostenuti e ammortizzati, e prevede la possibilità di riconoscere ancora fino al 2020 tariffe elettriche incentivanti. Questo scandalo avviene proprio nel momento in cui il mondo delle rinnovabili attende il nuovo decreto sulle FER non fotovoltaiche che dovrebbe allontanare il pericolo di superamento della fatidica soglia di 5,8 miliardi di euro oltre la quale si blocca ogni altra possibilità di realizzare nuovi impianti». Lo scrive in una nota il Coordinamento Free, fonti rinnovabili ed efficienza energetica, che raggruppa oltre 30 associazioni del settore.

Lo prevede un emendamento in legge di Stabilità
«L'emendamento approvato dalla Commissione Bilancio, all'interno del testo della Legge di Stabilità che oggi va all'esame dell'aula della Camera, prevede per questi impianti che hanno cessato di beneficiare di incentivi sull'energia prodotta alla data dell'1 gennaio 2016 o che cesseranno entro dicembre 2016, la possibilità di godere ancora fino al 31 dicembre 2020 di una tariffa elettrica incentivata pari all'80% delle tariffe incentivanti previste dal DM 6 luglio 2012. L'erogazione sarà subordinata alla decisione favorevole della Commissione europea del regime di aiuto. Va sottolineato che la riesumazione di questi vecchi impianti comporterà, se la Commissione europea darà il benestare, una significativa spinta al repentino superamento della soglia di 5,8 miliardi a discapito dei nuovi impianti a biomasse e biogas di piccola e media potenza operanti in cogenerazione promossi dalla bozza di decreto sulle Fer non fotovoltaiche».