29 marzo 2024
Aggiornato 15:30
Petrolchimico

Due nuovi contratti per Saipem

Nuove commesse da Saudi Aramco ed Eni per un valore totale superiore ai 600 milioni di euro. Sul deconsolidamento l'ad del Cane a sei zampe spiega: «la società è un gioiello. Vogliamo deconsolidare il suo debito e darle una sua struttura finanziaria»

RIYAD - Saipem si è aggiudicata nuovi contratti offshore per un valore totale superiore ai 600 milioni di euro.

LE DUE COMMESSE - Tra i contratti più significativi, spiega la società in una nota, uno assegnato da Saudi Aramco che «prevede attività di ingegneria, approvvigionamento, trasporto e installazione di strutture offshore, tra cui una piattaforma per monitoraggio, un modulo di produzione testa pozzo, delle piattaforme ausiliari, una flowline da 20» incamiciata internamente e un cavo di potenza composito. Le attività di installazione a mare saranno eseguite al largo delle coste dell'Arabia Saudita. Assegnato a Saipem anche un contratto EPCI da Eni per il blocco 15/06, per il progetto East Hub Development, situato a circa 350 km a nord-ovest di Luanda, in Angola. Lo scopo del lavoro include la fornitura di 5 riser flessibili e di 20 km di flowline rigide, nonché l'installazione di strutture sottomarine che comprendono sezioni di ombelicali, sezioni di tubo di collegamento con connettori, e 14 collettori multipli di terminazione le quali verranno fabbricate in Angola. Il progetto sarà completato entro la fine del 2016.

DESCALZI, SAIPEM E' UN GIOIELLO - Sul riassetto di Saipem, Eni si muoverà con prudenza con l'obiettivo di dare alla società una sua struttura finanziaria. Lo ha spiegato l'ammininistratore delegato dell'Eni, Claudio Descalzi, a margine della cerimonia al Quirinale per la consegna degli Eni Award. «Crediamo in Saipem, la supportiamo, la società è un gioiello» ha detto «vogliamo deconsolidare il suo debito e darle una sua struttura finanziaria». Nei giorni scorsi sono circolate ipotesi sulla ristrutturazione del debito e su un possibile aumento di capitale che porterebbe ad una discesa della quota in capo a Eni, ma Descalzi non ha voluto commentare queste possibilità: «Non parlo di passi e di modalità perchè sono temi maket sensitive che riguardano due società quotate. Quindi non è il caso di discuterne finchè non sono stati fatti». In ogni caso, ha aggiunto, l'idea del riassetto «non è mai stata accantonata ma bisogna essere prudenti e, vista la situazione di forte volatilità dei mercati, saremo ancora più prudenti. Diciamo che abbiamo rallentato per poter ragionare meglio».