20 aprile 2024
Aggiornato 00:30
L'Inps si decide al grande passo

Pensioni, arriva la busta arancione. Tutto quello che c'é da sapere

Le buste arancioni si metteranno in viaggio tra poco, e verranno recapitate tra le fine di ottobre e l'inizio di novembre. Ma non perverranno a tutti perché l'iniziativa coinvolge solo una parte della popolazione italiana

ROMA – Occhio non vede cuore non duole. Per questa ragione l'Inps ha temporeggiato molto prima di decidersi al grande passo. Meglio rimandare il più possibile, per evitare di mettere gli italiani davanti alla nuda verità e rischiare così un quarantotto capace di sconvolgere il paese. Ma questa volta ci siamo davvero. E' in arrivo la famosa busta arancione nelle cassette postali di tutta Italia, e per alcuni sarà un vero colpo al cuore.

Cos'é la busta arancione
La celeberrima busta arancione dell'Inps è la simulazione dell'importo della propria pensione futura. Vengono rese note nella missiva la data del pensionamento, il tasso di sostituzione, i contributi pensionistici e l'assegno previsto. Il nome deriva dalla scelta cromatica intrapresa dal primo stato europeo che ha deciso di introdurla, la Svezia. Non si tratta quindi di un'idea italiana, ma nel Belpaese è stato Tito Boeri, il presidente dell'Inps, a proporre che venisse utilizzata quale importante strumento di informazione a disposizione dei pensionandi. La sua finalità, infatti, non è quella di fare del terrorismo psicologico (sebbene molti coccoloni saranno prevedibili nei prossimi mesi al momento dell'apertura della busta), ma di rendere consapevoli gli italiani di quello che li aspetta, in modo da poter ricorrere se necessario a forme di previdenza complementari nel più breve tempo possibile.

Quando arriverà e a chi
Le buste arancioni si metteranno in viaggio tra poco, e verranno recapitate tra le fine di ottobre e l'inizio di novembre. Non perverranno a tutti, però, perché l'iniziativa coinvolge solo una parte della popolazione italiana. Molto meglio procedere per gradi - evidentemente - su una questione delicata come questa, che rischia di compromettere la pace sociale. La riceveranno, infatti, in prima battuta solo i lavoratori che hanno versato la contribuzione alla Gestione separata, alle Gestioni Speciali dei Lavoratori Autonomi e al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti. Mentre per i dipendenti pubblici l'iniziativa prenderà il via soltanto dal 2016. Rischia di essere, comunque, una piccola rivoluzione capace di scuotere le coscienze, perché la maggior parte degli italiani ha solo una vaga idea di quanto potrebbe percepire durante gli anni del pensionamento e il paese ha bisogno di maggiore trasparenza.

A che cosa serve
Il primo step di questo iter è stato messo in atto già nel maggio scorso, quando è stata introdotta la possibilità di consultare la stessa simulazione sul sito dell'Inps, con il servizio online dedicato ai pensionati che hanno ricevuto il PIN dall'Istituto di previdenza. Una procedura che però ha tagliato fuori una bella fetta di lavoratori: quelli più anziani e con poca dimestichezza al Pc. Ciononostante, oltre un milione di persone hanno già fatto la simulazione online a dimostrazione del fatto che la pensione sia una preoccupazione fortemente sentita dal popolo dei lavoratori nostrani. Occorre però sottolineare che le informazioni contenute nella busta arancione, così come quelle già disponibili sul portale Inps, sono soltanto una simulazione: cioè una possibilità, non una certezza. L'importo definitivo della pensione dipenderà da molte variabili che si concretizzeranno solo nel corso degli anni a venire e che sono soggette a mutevoli circostanze, come le dinamiche di carriera e le retribuzioni effettive future. Si tratta di un'indicazione più o meno precisa, una sorta di bussola da consultare per migliorare la propria rotta verso una vecchiaia il più possibile serena. La busta arancione ha per finalità proprio quella di informare e permettere ai lavoratori di correggere il tiro qualora la pensione non fosse adeguata alle esigenze della loro terza età.