24 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Petrolchimico

«Il petrolio rimarrà tra i 45 e i 65 dollari per almeno un paio d'anni»

Lo ha spiegato l'amministratore delegato dell'Eni, Claudio Descalzi, in una intervista alla Stampa dove ha detto: «Il rallentamento cinese, il dollaro forte, le incertezze su mercati, sono tutte condizioni che contribuiscono a tenere i prezzi bassi»

ROMA – «Penso che il petrolio rimarrà tra i 45 e i 65 dollari al barile per almeno un paio d'anni», lo ha detto l'amministratore delegato dell'Eni, intervistato dalla Stampa, che ha auspicato prezzi del greggio sopra i 40 dollari al barile. Secondo il manager: «Il rallentamento cinese, il dollaro forte, le incertezze su mercati, sono tutte condizioni che contribuiscono a tenere i prezzi bassi».

PETROLIO IN CALO - Intanto oggi l'oro nero ha visto scendere le proprie quotazioni, dopo i recuperi messi a segno sul finale della passata settimana. Torna a farsi sentire il quadro di eccesso di offerta che da molti mesi zavorra le quotazioni e il barile di Brent, il greggio di riferimento del mare del Nord cede 1,27 dollari rispetto alla chiusura di venerdì scorso, a 48,78 dollari. Negli scambi di preapertura a New York, il barile di West Texas Intermediate cala di 94 cents a 44,28 dollari.

GIU' I PREZZI DEL GAS - Il prezzo del gas ha invertito la rotta, all'indomani dell'annuncio da parte dell'Eni della scoperta di un maxi giacimento sulle coste dell'Egitto. Una notizia che sembra aver contribuito anche a bloccare la risalita dei prezzi petroliferi, ma che sui contratti futures sul gas naturale ha avuto riscontri più netti: un ribasso del 2 per cento rispetto alla chiusura di venerdì, a 2,66 dollari per «MMBtu», ossia un milione di British thermal unit, la misura utilizzata sul trading di questa materia prima. Un netto ripiegamento rispetto ai 2,72 dollari di chiusura venerdì, al termine di una seduta in rialzo.