30 luglio 2025
Aggiornato 20:00
Via la TASI, ma non per i ricchi

Camusso: «Bisogna ridurre l'età pensionabile ma senza penalizzazioni»

Il segretario della Cgil chiede la ridefinizione della progressività fiscale per combattere l'evasione e reperire le risorse di cui il governo ha bisogno

ROMA (askanews) - Ridurre l'età pensionabile ma senza penalizzazioni. E' quanto propone il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, in un'intervista al Corriere della Sera nella quale spiega che «proporre che si vada in pensione prima ma decurtando l'assegno significa non sapere di che redditi si dispone in Italia e quali pensioni si preparano per il futuro».

Camusso: Bisogna reperire risorse combattendo l'evasione
«Andare in pensione a 67 anni non va bene e per certi lavori, come l'edilizia o i trasporti, è impossibile. Serve un meccanismo di flessibilità che però non penalizzi i trattamenti", sottolinea la Camusso. Sulle risorse per finanziare l'abbassamento dell'età pensionabile, il segretario generale della Cgil si chiede se «dobbiamo per forza togliere la tassa sulla casa. E poi, non possiamo ridefinire una progressività fiscale e fare una vera lotta all'evasione incentivando, ad esempio, la moneta elettronica?». Sull'ipotesi di eliminare la Tasi sulla prima casa, Camusso si dice favorevole «ma solo a chi ha solo una casa, ma a chi ne ha più d'una o ha immobili di pregio, no. E poi non capisco questo piano triennale di Renzi, perché a regime dobbiamo rimanere con due sole aliquote Irpef? É iniquo». No, se ci sono esenzioni e deduzioni.