27 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Meeting di Rimini

Martina: «Contro il caporalato propongo delle task force territoriali»

Secondo il ministro delel Politiche Agricole si tratta di un'operazione che va consolidata nelle prossime settimane

RIMINI (askanews) - Per sconfiggere il problema del caporalato nel settore agricolo bisogna costruire «soprattutto in alcune regioni» italiane «delle task force territoriali». Di questo se ne dovrà discutere «nelle prossime settimane", ha spiegato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, annunciato dal Meeting di Cl un vertice con il ministro Poletti il 27 agosto.

Martina: Servono delle task force territoriale
«Dopo la 'Rete del lavoro agricolo di qualita» - ha spiegato Martina durante il meeting - dobbiamo maturare altre scelte radicali. In particolare io penso all'idea di costruire delle task force territoriali, soprattutto in alcune regione, perché questa è un'operazione che va assolutamente consolidata nelle prossime settimane. Sicuramente c'è stato in questi anni un percorso che ha aggravo la situazione soprattutto in alcuni territori, è inutile negarlo - ha proseguito il ministro -. L'importante è aver introdotto nel 2011 il reato di caporalato, ma non possiamo negare che abbiamo bisogno di un contrasto territoriale del fenomeno molto più robusto di quello che abbiamo ereditato fin qui».

In arrivo una certificazione di qualità "caporalato free"
L'impegno del ministro prosegue anche fuori dal meeting di Rimini. Una certificazione di qualità «caporalato free» per le imprese agricole è la novità annunciata da Martina quando è intervenuto a RaiNews24. «A settembre - ha spiegato - partirà la rete del lavoro agricolo di qualità che permetterà di avere un logo di certificazione del prodotto per garantire che l'impresa produttrice è certificata dal punto di vista della legalità e della regolarità, grazie alle attività di controllo che l'Inps, e non solo, farà». Martina ha inoltre aggiunto che per combatere il caporalato è necessario anche intervenire «rapidamente sul fronte normativo con un aggiornamento delle pene e delle sanzioni».