Deposito nucleare: c'è il sito!
Mentre la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) a ospitare le scorie radioattive italiane resta ancora segreta, la società incaricata di costruire l'infrastruttura, Sogin, ha lanciato il portale internet depositonazionale.it, dove sono state raccolte tutte le informazioni, già pubbliche da mesi, a riguardo
ROMA – Mentre la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) a ospitare il deposito delle scorie radioattive italiane resta ancora segreta, la società incaricata di costruire l'infrastruttura, Sogin, ha lanciato il sito Internet depositonazionale.it, dove sono state raccolte tutte le informazioni, già pubbliche da mesi, a riguardo.
CNAPI A SETTEMBRE? - La piattaforma informatica per 4 mesi accompagnerà anche la consultazione pubblica che scatterà immediatamente dopo la pubblicazione della Cnapi, ora si parla di fine agosto inizio settembre, una volta ricevuto il nullaosta da parte del ministero dello Sviluppo economico e dell'Ambiente alla Sogin. La società dello Stato guidata da Riccardo Casale (amministratore delegato) e Giuseppe Zollino (presidente), responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi compresi quelli ospedalieri ha deciso di coinvolgere tutti gli attori a cominciare dagli enti locali e dalle regioni nel percorso di consultazione pubblica, previsto dunque per settembre, che durerà 120 giorni al termine del quale si terrà un Seminario nazionale con il coinvolgimento anche della comunità scientifica.
OBIETTIVO 2025 - Un percorso a tappe che dovrebbe portare poi alla localizzazione del sito vero e proprio in cui far confluire su una superficie di 150 ettari, compreso il parco tecnologico, i rifiuti radioattivi sparsi ora su decine di depositi temporanei in tutto il territorio nazionale contenenti i resti della medicina nucleare, dell'industria, della ricerca e delle centrali in smantellamento. Qui confluirà anche il combustibile delle vecchie centrali nucleari italiane, riprocessato in Francia e che arriverà in Italia entro il 2025, anno in cui si stima che il Deposito nazionale sarà inaugurato. Al momento le aree individuate da Sogin come potenziali ospiti del Deposito sulla base di criteri dettati dall'Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, sono decine sul territorio nazionale. Dopo la consultazione e il seminario nazionale Sogin elaborerà una versione aggiornata della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi). La Carta verrà nuovamente sottoposta ai pareri del Mise, dell'Ambiente e delle Infrastrutture.
COME SI SCEGLIERA' IL SITO - In base a questi pareri, il ministero dello Sviluppo economico convaliderà la versione definitiva della mappa, ovvero la Cnai, Carta nazionale delle aree idonee. Da queste si arriverà poi al sito vero e proprio. La speranza del governo è che ci siano comuni che presenteranno un'auto-candidatura per accogliere il sito e godere dei 150 milioni di euro l'anno, come indennizzo per la cessione del terreno. Nel caso nessuna amministrazione voglia accogliere il deposito, sarà creato un comitato interministeriale che sarà chiamato a individuare la zona idonea.
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