ENEL contro le sanzioni alla Russia
L'amministratore delegato della società energetica, Francesco Starace, dopo aver incontrato il presidente russo, Vladimir Putin ha spiegato che a Mosca «ci sono prospettive» per la sua azienda, ma che a causa delle limitazioni commerciali imposte al Paese «queste prospettive si andranno riducendo»
MILANO – Durante la sua visita all'Expo di Milano, il presidente russo, Vladimir Putin, ha voluto incontrare i vertici di alcune aziende italiane che hanno relazioni di peso nel Paese, fra cui gli amministratori delegati di Eni, Claudio Descalzi, e dell'Enel Francesco Starace.
SANZIONI DANNEGGIANO PROSPETTIVE ENEL - Quest'ultimo è stato l'unico a rilasciare dichiarazioni alla stampa, denunciando che la sua azienda sta venendo danneggiata dalle sanzioni contro la Russia. Nel Paese, ha detto Starace, «ci sono prospettive per Enel, ma se le sanzioni andranno avanti purtroppo queste prospettive si andranno riducendo». Il manager non ha voluto aggiungere altro se non spiegare che «si è parlato di tutto, ogni azienda ha detto la sua» ed esprimere un giudizio lusinghiero nei confronti del leader del Cremlino: «Putin - ha detto - mi è sembrato una persona molta preparata».
PUTIN, IMPRENDITORI ITALIANI FERMI PER COLPA DI SANZIONI - Anche il capo di Stato russo ha affrontato la questione delle sanzioni, ricordando che le compagnie italiane con cui «abbiamo progetti sono ferme a causa delle sanzioni. Gli imprenditori italiani non vogliono interrompere questi progetti. E' più che evidente che le società italiane che hanno vinto appalti e hanno progetti vorrebbero non perderli» per questo «dobbiamo cercare di toglierle o usare altri strumenti, serve una via d'uscita. Noi altri partner, dovendo, ne troveremo, certo, ma non vogliamo rinunciare a questa collaborazione». Il presidente russo ha spiegato che le limitazioni commerciali hanno avuto un forte impatto sui rapporti con l'Italia, snocciolando alcuni dati: l'interscambio bilaterale è sceso del 10 per cento nel 2014, mentre nel primo trimestre del 2015 la flessione è stata del 25 per cento. «Prima o poi le parti coinvolte rinunceranno a queste sanzioni e alle reciproche limitazioni» che stanno danneggiando le economie di tutti i Paesi coinvolti, ha aggiunto Putin.
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