18 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Intanto prosegue lo sciopero a El Feel

ENI scopre un nuovo giacimento di gas in Libia

La scoperta è stata fatta nelle acque del bacino di Sabratha a 140 km dalla costa. Durante i primi test è stato possibile estrarre quantità di condensato pari a 868 barili al giorno. Nei mesi scorsi il Cane a sei zampe aveva scovato altre importanti riserve di metano nelle vicinanze

TRIPOLI – Eni ha annunciato di aver scoperto un nuovo giacimento di gas offshore in Libia, nelle acque del bacino di Sabratha a 140 km dalla costa. Durante i primi test è stato possibile estrarre quantità di condensato pari a 868 barili al giorno. Il nuovo giacimento è stato individuato nella cosiddetta area D, dove nei mesi scorsi il Cane a sei zampe ha scovato un'altro importante giacimento.

DESCALZI, PERCHE' RESTIAMO IN LIBIA - Giusto una settimana fa l'amministratore delegato della compagnia energetica italiana, Claudio Descalzi, ha spiegato durante l'assemblea degli azionisti che Eni rimane nel Paese perché la maggior parte delle attività è offshore e perché con il gas che Eni estrae viene alimentato il sistema elettrico libico. Senza la Libia sarebbe al buio. «Siamo rimasti perché la Libia è fondamentale per Eni, perchè siamo la prima società estera in Libia e perchè la Libia è vicinissima all'Italia. Tutte le nostre attività - ha spiegato - oltre che essere offshore sono nella parte occidentale della Libia, abbiamo solo un campi in Cirenaica chiuso da due anni. Diamo 4 mld di mc di gas all'anno per il sistema elettrico libico e ora lo daremo anche nella parte Est. Tra un po' daremo più gas alla Libia che all'Italia. Senza il nostro gas sarebbe al buoi. Queste ragioni ci fanno rimanere».

EL FEEL CHIUSO DA 26 APRILE - Nel frattempo il giacimento di El Feel continua a rimanere chiuso a causa di uno sciopero degli agenti di sicurezza, indetto lo scorso 26 aprile. Le guardie hanno interrotto le attività nel settore ovest, operato da Eni con la Libyan National Oil Co. (Noc), chiedendo il pagamento dei salari arretrati. A marzo erano circolate notizie sulla chiusura del sito a causa dell'ostruzione di alcune tubature per trasportare idrocarburi, smentite dalla Noc.

LA NOC RIBADISCE SUA INDIPENDENZA - Intanto nei giorni scorsi si è tenuta a Malta una riunione fra rappresentanti della Noc e alcune compagnie straniere, tra cui Eni, in cui è stata ribadita l'indipendenza della Noc da tutte le parti coinvolte nella guerra civile libica. In un'intervista al Wall Street Journal il numero uno della compagnia, Mustafa Sanallah, ha detto di aver dimostrato alle aziende straniere che il flusso di denaro generato dalle attività petrolifere in Libia è stato trasparente e privo di interferenze politiche, transitando sul sistema bancario nazionale. Una fonte anonima che ha partecipato alla riunione a Malta ha spiegato che le compagnie americane «temono che i proventi petroliferi vengano utilizzati per finanziare i miliziani».