Rilasciati 15 «No Expo»: domani saranno liberi e parteciperanno al corteo
Non è stato possibile identificare tutti i 15 cittadini francesi fermati ieri mattina a Milano mentre occupavano due appartamenti dove gli uomini della Digos hanno sequestrato mazze, picconi, bottiglie molotov e altro materiale destinato alla manifestazione «No Expo» di dopodomani

MILANO - Non è stato possibile identificare tutti i 15 cittadini francesi fermati ieri mattina a Milano mentre occupavano due appartamenti dove gli uomini della Digos hanno sequestrato mazze, picconi, bottiglie molotov e altro materiale destinato alla manifestazione «No Expo» di dopodomani. Così sono stati tutti rilasciati e nei loro confronti è stato emesso un provvedimento «ordinario» di espulsione: dovranno lasciare l'Italia entro 10 giorni da oggi senza accompagnamento coatto alla frontiera. Il che, tradotto in pratica, significa che potranno partecipare al corteo promosso dai gruppi antagonisti legati alla sigla «No Expo» in concomitanza con la cerimonia di inaugurazione dell'Esposizione Universale di Milano.
Niente identificazione, tempi troppo lunghi per l'espulsione
La normativa impone che le procedure di identificazione vengano espletate entro 24 ore dal momento del fermo. Quando la polizia li ha sorpresi all'alba di ieri all'interno di due appartamenti occupati alla periferia Sud-Ovest di Milano, nessuno di loro era provvisto di documento di identità. Così sono stati tutti portati in Questura per le procedure di identificazione. Per tutta la notte gli uomini dell'Ufficio Immigrazione della Polizia hanno lavorato, in stretto contatto con i colleghi d'Oltralpe, nel tentativo di dar loro un nome e un cognome. Eppure non c'è stato nulla da fare.
Nel frattempo, è stata fissata per il primo pomeriggio di domani l'udienza di convalida dell'arresto del giovane antagonista tedesco finito in carcere ieri con l'accusa di fabbricazione e detenzione di materiale esplodente. Classe 1988, studente di legge e incensurato in Germania, secondo gli inquirenti era pronto a fabbricare bombe molotov. L'interrogatorio si terrà nel carcere milanese di San Vittore, dove il giovane si trova detenuto.
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