11 dicembre 2024
Aggiornato 16:00
Un prodotto unico che vedremo sul mercato a partire dal prossimo anno

La rivoluzione Lavazza: la prima capsula di caffè 100% ecologica

Grazie alla collaborazione di Novamont e Politecnico di Torino, e a un lavoro durato ben 5 anni, la prima cialda per espresso interamente compostabile grazie al nuovissimo materiale Mater-Bi® di terza generazione.

TORINO - È in arrivo una vera rivoluzione per gli amanti del caffè: la prima cialda per espresso interamente riciclabile. A inventarla è Lavazza, grazie a un lavoro durato ben 5 anni con la collaborazione di Novamont e Politecnico di Torino. Un nuovo modello di sviluppo quello ideato dalla casa piemontese, che parte dal caffè e dalla prima capsula compostabile 100% italiana. La capsula Lavazza, sul mercato il prossimo anno e disponibile in due pregiate miscele 100% Arabica certificate dall’ong Rainforest Alliance, è realizzata in Mater-Bi® 3G: la terza generazione di bioplastiche è una famiglia di materiali con una più alta percentuale di rinnovabilità, che usa sostanze vegetali anche da filiera agricola integrata, che si ricicla in compostaggio, in grado di biodegradare in ambienti naturali diversi e che garantisce una significativa riduzione delle emissioni di gas serra rispetto alle precedenti tecnologie. «Proprio nell’anno in cui celebriamo i nostri 120 anni, che coincidono con EXPO – dove Lavazza è caffè ufficiale di Padiglione Italia – la capsula compostabile è un esempio concreto di sintesi virtuosa tra innovazione, sostenibilità e qualità» ha detto il vice presidente del gruppo Marco Lavazza.

RIPENSARE IL FINE VITA DEL PRODOTTO - L’aspetto su cui i ricercatori Lavazza hanno puntato è una fase precisa del ciclo di vita del prodotto: il fine vita. Mentre fino ad oggi il prodotto diventato rifiuto viene avviato in discarica o incenerimento, ora grazie al principio dello zero waste dell’economia circolare, secondo il quale niente è rifiuto ma tutto torna ad essere risorsa con grandi benefici per l’ambiente, la capsula può essere raccolta con il rifiuto umido e avviata al compostaggio industriale. «È una tappa storica per noi perché presentiamo un nuovo prodotto che prima non c’era – ha aggiunto Lavazza –. Finalmente abbiamo raggiunto un importante traguardo scientifico e tecnologico. Il nostro obiettivo è garantire al consumatore una gratificazione emozionale attraverso un caffè espresso perfetto e condividere buone pratiche e comportamenti sostenibili. Si tratta di valori che Lavazza ha nel proprio DNA e che applica sia attraverso un rigoroso codice etico interno sia nelle relazioni con i partner».

RIGENERAZIONE TERRITORIALE - «Oggi – spiega Catia Bastioli, ad di Novamont – presentiamo molto di più di una soluzione tecnica che migliora la sostenibilità ambientale di un prodotto. Possiamo mostrare in concreto le potenzialità della bioeconomia, intesa come rigenerazione territoriale e non come semplice uso di materie prime rinnovabili». Il Mater-Bi® di terza generazione con cui verranno realizzate le capsule viene prodotto infatti attraverso una filiera che coinvolge ben tre siti produttivi italiani, Terni, Patrica e Porto Torres. Questi siti, non più competitivi, sono stati rivitalizzati in innovativi impianti industriali, generando lavoro, nuovi prodotti e nuove filiere, creando ponti tra settori diversi e trasformando scarti in risorse. A Porto Torres è appena entrata in funzione la bioraffineria Matrìca, che utilizza la nuova tecnologia Novamont per produrre a livello industriale acido azelaico, uno degli l’ingredienti che caratterizza il Mater-Bi® 3G.

120 ANNI DI BUONE PRATICHE - Passione, etica ed eccellenza sono le parole d'ordine che fanno di Lavazza un'azienda responsabile. «In un mondo che distrugge i beni della natura io non ci sto», diceva già nel 1935 Luigi Lavazza di fronte alla distruzione in Sudamerica dei raccolti di caffè non venduto. Da quella esperienza è maturato, nel corso dei decenni, un approccio a 360 gradi al tema, che nel 2011 ha portato il gruppo torinese a creare una funzione di Corporate Social Responsibility (Csr) per coordinare tutte le azioni dell'azienda. Una rilevanza strategica dimostrata anche dall'investimento effettuato nel 2014 in sostenibilità: ben 13 milioni di euro.