25 aprile 2024
Aggiornato 13:00
FareAmbiente lancia l'allarme made in Italy

E' boom di prodotto alimentari creati a «tavolino»

E' il caso dei «wine kit» o dei «food kit», cioè metodi per ricavare vino o formaggio partendo da polvere di mosto, acqua a additivi chimici o polvere di caglio, nel caso dei formaggi. Tali kit poi finiscono in rete presentandosi ai consumatori come vini o formaggi di qualità soprattutto italiani ma, anche francesi, a basso costo.

ROMA - FareAmbiente ha presentato l'annuale rapporto sulle frodi agroalimentari ed «è vero allarme per il made in Italy»: sono, infatti in forte crescita le etichette contraffatte, nel 2013 il cosiddetto «etichette packaging», ha fatto registrare 3.367.846 di sequestri contro i 643mila del 2012 da parte dei nuclei antifrodi carabinieri, Nac, del Comando carabinieri politiche agricole e alimentari.

E la criminalità - ha denunciato il Rapporto sulle frodi alimentari e agroalimentari in Italia 2014 - non si limita più a contraffare o ad adulterare prodotti alimentari, ora li crea tavolino: è il caso dei «wine kit» o dei «food kit», cioè metodi per ricavare vino o formaggio partendo da polvere di mosto, acqua a additivi chimici o polvere di caglio, nel caso dei formaggi. Tali kit poi finiscono in rete presentandosi ai consumatori come vini o formaggi di qualità soprattutto italiani ma, anche francesi, a basso costo.

La criminalità organizzata ha individuato nella filiera del cibo un'ottima fonte di guadagno illecito a spese di ignari consumatori che, a causa della crisi, controllano sempre meno ciò che mettono sulla tavola. E - ha sottolineato FareAmbiente - più che imporre il pizzo i clan, attualmente preferiscono imporre i prodotti da commercializzare a discapito della salute e della libera economia.

Dai dati del 2013 inoltre balza subito all'occhio come siano aumentati fortemente i reati di contraffazione dei marchi (Ipg, Doc et similia), gli illeciti legati alla ristorazione, soprattutto di quella etnica, dell'alterazione del vino e dei formaggi.

Ma il 2013 è stato anche l'anno in cui è venuta a galla «la fragilità del sistema di controllo della sicurezza alimentare nell'Ue»: sempre secondo i Nac sono 28,3 i milioni di euro di illeciti finanziamenti ai danni dello Stato e della Ue, sono stati sequestrati beni per 6,7 milioni di euro e denunciate 2055 persone, 84 le violazioni penali, 111 quelle amministrative.

Il rapporto FareAmbiente sottolinea che i sequestri e l'accertamento di attività illecite sono cresciute a fronte di una diminuzione dei controlli nel 2013. Il Naf, nucleo agroalimentare della forestale, per esempio, ha accertato 189 reati, l'80% in più del 2012, 226 segnalati all'autorità giudiziaria (+47%), 1114 illeciti amministrativi (-6%), i Nas invece su 11.803 controlli sui ristoranti hanno rilevato nel 45% dei casi delle difformità con la normativa vigente.

La guardia di finanza poi ha sequestrato 12mila tonnellate e 280mila ettolitri di prodotti agroalimentari oggetto di frode. Il primato spetta all'olio di oliva (circa 900 tonnellate), ai mosti e all'uva parzialmente fermentati (novemila tonnellate), e vini e spumanti per oltre 270mila ettolitri.

I maggiori controlli della guardia costiera, invece, sono stati fatti presso i punti di sbarco (45.322), seguiti da quelli in mare (12.258). Le sanzioni sono state 4885, le principali elevate in mare (1209), in pescherie (840), nei punti di sbarco (802) e nella ristorazione (606).

L'ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) infine, ha eseguito oltre 36mila controlli e verificati oltre 24mila operatori e 55mila prodotti.

Per informare i cittadini comunque, FareAmbiente in collaborazione con la testata gionalistica online www.frodialimentari.it, ha predisposto un corso gratuito di base di educazione alimentare online presentato durante il convegno.