24 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Operazione delle Fiamme Gialle

Straordinari in nero per più di mille operai a Lodi

La Guardia di Finanza di Lodi ha scoperto 1.108 lavoratori irregolari, costretti a percepire straordinari in nero. Gli uomini della Guardia di finanza che hanno svolto le indagini parlano di una somma pari a circa 4,5 milioni di euro sfuggita ai contributi previdenziali. I responsabili sono stati denunciati per documenti fiscali falsi e truffa aggravata, collegata anche ad una indebita cassa integ

LODI - La Guardia di Finanza di Lodi ha scoperto 1.108 lavoratori irregolari, costretti a percepire straordinari in nero. Gli uomini della Guardia di finanza che hanno svolto le indagini parlano di una somma pari a circa 4,5 milioni di euro sfuggita ai contributi previdenziali. I responsabili sono stati denunciati per documenti fiscali falsi e truffa aggravata, collegata anche ad una indebita cassa integrazione. Nel corso delle indagini, gli investigatori hanno scoperto, in particolare, che le due cooperative finite sotto i riflettori degli inquirenti emettevano buste paga che riportavano trasferte false, cioè mai eseguite dal singolo lavoratore che però percepiva in questo modo i compensi per il lavoro straordinario prestato. In questo modo non era assogettato a tassazione, ai contributi a fini previdenziali e assistenziali e alle ritenute previste per le imposte sui redditi. Al centro delle verifiche il Polo logistisco di Somaglia.

Quei lavoratori che non accettavano le condizioni imposte venivano messi 'all'indice' dai delegati della proprietà e sottoposti ai lavori più pesanti senza poter fare straordinari. Non solo. E' emerso anche che alcuni sindacalisti sarebbero stati in qualche modo partecipi del sistema. Inoltre rappresentanti delle due cooperative avevano chiesto e ottenuto l'ammissione alla cassa integrazione in deroga per decine di migliaia di ore di lavoro. Una richiesta, la loro, giustificata da «ristrutturazioni organizzative» in realtà inesistenti.

Una delle due cooperative - si spiega - aveva anche chiesto e ottenuto l'accesso a un finanziamento per circa 180mila euro dalla Regione Lombardia per un progetto a beneficio del benessere dei dipendenti, senza però averne i requisiti. Le indagini sono nate dopo una raffica di scioperi, avvenuti nel corso del 2013, causati da 'sostituzioni' di cooperative all'interno dell'importante polo logistico nel sud della provincia lodigiana e le denunce ai giornali di molte irregolarità ai danni dei lavoratori interessati. Una 'mobilitazione' che aveva determinato il comando provinciale della Guardia di finanza di Lodi ad approfondire quanto stava emergendo creando una task force investigativa apposita.

Sono partiti così pedinamenti a carico di diverse persone e l'interrogatorio di una serie di testimoni tra i dipendenti delle coop e indagini bancarie. Contemporaneamente, i militari sono entrati più volte all'interno del polo logistico di Somaglia per 'testare' la validità dei risultati delle indagini condotte e per acquisire la documentazione necessaria.