28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Enogastronomia

Il censimento della schiacciata Toscana

ASET (associazione dei giornalisti enogastroagroalimentare della Toscana) e Vetrina Toscana, in collaborazione con le associazioni di categoria, hanno organizzato un vero e proprio censimento per realizzare una mappatura della schiacciata Toscana. I risultati verranno presentato il 26 giugno ai Georgofili.

FIRENZE - La «schiacciata con l'olio» è uno dei simboli indiscussi della Toscana enogastronomica e costituisce, a dispetto della grande varietà di nomi con cui viene chiamata, una delle poche specialità popolari realmente condivise sull'intero territorio.
ASET (associazione dei giornalisti enogastroagroalimentare della Toscana) e Vetrina Toscana, in collaborazione con le associazioni di categoria, hanno organizzato un vero e proprio censimento per realizzare una mappatura della schiacciata Toscana.

Schiaccia, coaccino, covaccino, focaccia
Lo scopo è quello di valorizzare il prodotto e di catalogarne le principali tipologie, infatti, nonostante l'estrema semplicità dei suoi ingredienti (acqua, farina, olio, sale, lievito), l'esperienza indica che di «schiacciata» esiste un ventaglio infinito di declinazioni diverse: alta e bassa, morbida e croccante, più salata e meno salata, farinosa e non, unta e asciutta, friabile e compatta, bordi alti e bordi bassi, più cotta e meno cotta, da farcire e non, etc. Per non parlare poi dei nomi con cui viene denominata: schiaccia, coaccino, covaccino, focaccia….
La schiacciata toscana si distingue dalle altre schiacciate esistenti in Italia perchè nasce non come «supporto» di un companatico, ma come prodotto che può e a volte deve essere consumato da solo, anche per strada. Un prodotto di estrema semplicità che viene declinato in mille modi e che non ha perso lustro nonostante i suoi secoli di storia.

Il 26 giugno i risultati
Aset e Vetrina Toscana presenteranno i risultati del censimento, iniziato a gennaio, il 26 giugno alle 17,30 all’Accademia dei Georgofili. Completerà l’illustrazione dei risultati, uno studio dell’Accademia della Crusca che, utilizzando i dati emersi dal rilevamento, mostrerà come i nomi della schiacciata, varino a seconda delle zone e parleranno della loro origine etimologica.
L’evento è aperto al pubblico solo dietro registrazione e fino ad esaurimento posti.
La serata proseguirà poi a Palazzo Gondi per una degustazione delle schiacciate accompagnate da alcuni prodotti dei Consorzi Toscani e dai vini di casa Gondi.