25 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Sostenibilità

VIVA, l'etichetta che indica il grado di sostenibilità del vino

L'iniziativa del Ministero dell'Ambiente lancia sul mercato un'etichetta in cui vengono indicati i fattori di sostenibilità con cui si è prodotto il vino: aria, acqua, territorio e vigneto gli indicatori studiati. Il tutto per tracciare la performance ambientale della filiera

ROMA - Acqua, aria, territorio e vigneto. Quattro indicatori per misurare l'impatto della produzione in termini di sostenibilità, uniti ad un QRcode stampato per risalire direttamente alla pagina dei produttori. E' la nuova etichetta lanciata dal Ministero dell'Ambiente: un'idea nata da un progetto, «Viva» sustainable wine lanciato nel 2011 e che ora vede la propria diffusione sul mercato. Ad aderire alla fase sperimentale, per il momento, nove aziende: Castello Monte Vibiano Vecchio, F.lli Gancia & C, Marchesi Antinori, Masi Agricola, Mastroberardino, Michele Chiarlo, Planeta, Tasca d'Almerita e Venica&Venica. Queste potranno 'marchiare' uno o più dei loro prodotti con il brand 'Viva'. Il progetto, in fase di espansione, sta vedendo l'adesione di nuove aziende, come la Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano. A coadiuvare il tutto la presenza di tre enti di ricerca (Agroinnova, Centro di Competenza dell’Università di Torino; il Centro di Ricerca Opera per l’agricoltura sostenibile dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; il Centro di Ricerca sulle Biomasse dell’Università degli Studi di Perugia).

La nuova etichetta serve a tracciare la performance ambientale della filiera che ha portato alla bottiglia di vino sulla quale è applicata, rafforzando così la competitività del vino sostenibile made in italy: in sostanza, sull'etichetta si possono consultare tutti i dati di sostenibilità, validati da un ente terzo certificatore, e garantiti dal Ministero dell’Ambiente.

«Questo progetto - dice Corrado Clini, direttore generale del ministero dell'Ambiente - è finalizzato a creare un modello produttivo che rispetti l'ambiente attraverso uno dei primi programmi concreti di sviluppo sostenibile, con l'obiettivo di conservare e tutelare la qualità e la produzione di vini italiani, e insieme preservare il territorio ed offrire opportunità di valorizzazione e di competitività dei prodotti italiani d'eccellenza sul mercato internazionale».

«L’aver creato anche un simbolo da apporre nei confezionamenti delle bottiglie di vino che si chiama VIVA – ha sottolineato Lamberto Vallarino Gancia, presidente di Federvini – dà l’opportunità al consumatore di essere coinvolto in questo importante progetto ed apre l’opportunità a tutte le imprese del mondo del vino di esserne partecipi per migliorare i processi produttivi dal campo al bicchiere per sensibilizzare il consumatore a rispettare l’ambiente».