La burocrazia ha ucciso 100mila aziende agricole in 10 anni
Secondo a Confederazione italiana agricoltori (CIA) il costo della Pa per il comparto è pari a 7 miliardi l'anno. Un «carico asfissiante» che costringe ogni imprenditore agricolo a produrre nei 365 giorni materiale burocratico cartaceo che, messo in fila, supera i 4 chilometri e ha un peso che sfiora i 25 chili
ROMA - Secondo la Confederazione italiana agricoltori (Cia), la burocrazia ha costretto alla chiusura 100mila imprese agricole negli ultimi dieci anni. Nell'indagine dell Cia emerge che le aziende sono rimaste schiacciate sotto il peso opprimente dei tremendi costi e della farraginosità dei rapporti con la pubblica amministrazione. Un dazio che all'agricoltura costa oltre 7 miliardi l'anno. Un «carico asfissiante» che costringe ogni imprenditore agricolo a produrre nei 365 giorni materiale burocratico cartaceo che, messo in fila, supera i 4 chilometri e ha un peso che sfiora i 25 chili.
IL PESO DELLA BUROCRAZIA - Ma non è tutto. Occorrono otto giorni al mese per riempire i documenti richiesti dalla pubblica amministrazione centrale e locale. In pratica, cento giorni l'anno. Secondo la Cia il 30 per cento dell'aggravio economico burocratico è addebitabile a ritardi, disservizi e inefficienze della pubblica amministrazione. Cifre che diventano ancora più macroscopiche se si prende in considerazione l'insieme dell'imprenditoria del Paese, che spende in burocrazia 61 miliardi di euro l'anno. Un costo che, ridotto del 25 per cento, comporterebbe un aumento del Pil dell'1,7 per cento.
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