26 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Auto

FIAT: ricavi +7% nel 2014. «Holding a Londra? Pochi effetti fiscali»

Fiat comunica alla Consob le previsioni per il 2014 con numeri in forte crescita e smentisce che il trasferimento della holding a Londra possa avere effetti fiscali importanti. I Lingotto prevede di chiudere l’anno con ricavi in aumento del 7% rispetto al consuntivo 2013 a «circa 93 miliardi di euro»

TORINO - La Fiat prevede di raggiungere l'obiettivo di 93 miliardi di euro di ricavi nel 2014, in aumento del 7% rispetto al consuntivo 2013. Lo rende noto la società con un comunicato diffuso a seguito di una richiesta della Consob dopo il taglio del rating da parte di Moody's.
L'obiettivo di indebitamento netto industriale per il 2014, ha aggiunto Fiat, è compreso tra i 9,l8 ed i 10,3 miliardi.

AUMENTANO I RICAVI - L'aumento dei recavi, spiega Fiat, potrà derivare principalmente dalla presenza commerciale in Nafta dove il mercato è atteso ancora in rialzo rispetto al 2013, seppur con un tasso di crescita più contenuto rispetto agli anni precedenti e dove il gruppo ha l'obiettivo di aumentare il fatturato sopratutto grazie al progressivo consolidamento delle vendite dei modelli introdotti sul mercato negli ultimi 12 mesi, principalmente la Jeep Cherokke e anche la nuova Chrysler 200, che sarà lanciata nel secondo trimestre del 2014.

INDEBITAMENTO - Quanto all'indebitamento, il Lingotto precisa che escludendo l'operazione di riacquisto delle quote di Chrysler dal Veba, che ha comportato un esborso per il gruppo di circa 2,7 miliardi di euro, nonché l'effetto negativo per circa 0,3 miliardi di euro relativo al consolidamento del debito relativo a joint operations a causa dell'applicazione del nuovo principio contabile Ifrs 11, il saldo atteso tra le risorse generate dalla gestione e gli investimenti di periodo evidenzia un modesto assorbimento di cassa compreso tra 0,1 e 0,6 miliardi di euro. In particolare l'obiettivo in materia di Ebitda e' in crescita, coerentemente con il target di trading profit e l'incremento degli ammortamenti.

CASH FLOW - Sul free cash flow e reperimento delle risorse finanziarie, Fiat afferma che nel 2014, prescindendo dall'operazione di riacquisto delle quote di minoranza in Chrysler precedentemente detenute dal Veba, il gruppo si attende che i fabbisogni per gli investimenti previsti nel 2014 siano più che coperti dalle risorse generate dalla gestione, al lordo degli interessi.

RATING - A seguito della riduzione del rating di un notch da Ba3 a B1 con outlook stabile comunicata da Moody's lo scorso 11 febbraio Fiat comunica che non sorge alcun obbligo di rimborso anticipato dell'indebitamento esistente, né si è registrato alcun aumento del costo dell'indebitamento ad eccezione del marginale incremento della commitment fee su una linea di credito revolving sindacata di Fiat per 2,1 miliardi di euro, attualmente non utilizzata. Con riferimento alla raccolta futura si ritiene che la riduzione del rating in questione possa avere un impatto limitato.

CAMBIO DI RESIDENZA FISCALE - «Ci si attende che la residenza ai fini fiscali nel Regno Unito non comporti effetti significativi sul carico fiscale del gruppo». Lo precisa la Fiat in una nota diffusa a seguito di una richiesta della Consob dopo il taglio del rating da parte di Moody's.
«Le società industriali del gruppo, incluse quelle che hanno sede in Italia continueranno ad essere soggette ad imposizione fiscale nei vari Paesi in cui operano. Il reddito tassabile della società holding riveste scarsissima importanza rispetto alla posizione fiscale dell'intero gruppo, in ragione della natura delle attività della holding».
Per quanto riguarda l'imposizione per gli azionisti, Fiat ricorda che «i dividendi distribuiti dalle società fiscalmente residenti nel Regno Unito non sono normalmente assoggettati a ritenuta d'imposta. Ovviamente, i dividendi percepiti continueranno ad essere soggetti ad imposizione in base alle regole dei paesi di residenza degli azionisti medesimi».