Rehn: Serve coordinamento contro svalutazioni competitive
Lo ha detto oggi a Bruxelles, alla fine della riunione dell'Ecofin, il commissario Ue agli Affari economici e monetari, Olli Rehn: «Salutiamo con favore la dichiarazione congiunta emessa oggi dal G7» sui cambi valutari. Draghi: Su cambi alcuni commenti sono «inappropriati»
BRUXELLES - La Commissione europea saluta con favore l'impegno dei membri del G7 a coordinarsi per lottare contro le svalutazioni competitive - pur lasciando ai mercati la determinazione dei tassi di cambio, ma sulla base dei fondamentali delle rispettive economie -, e si aspetta che tale impegno sia riaffermato anche al G20 di Mosca, durante il fine settimana. Lo ha detto oggi a Bruxelles, alla fine della riunione dell'Ecofin, il commissario Ue agli Affari economici e monetari, Olli Rehn.
«Salutiamo con favore la dichiarazione congiunta emessa oggi dal G7» sui cambi valutari, che ha «riaffermato l'interesse condiviso dei suoi Stati membri in un sistema finanziario forte e stabile, con tassi ci cambio determinati dal mercato che riflettano i fondamentali economici», ha detto Rehn durante la conferenza stampa alla fine dell'Ecofin, osservando subito dopo che «l'eccessiva volatilità e i movimenti disordinati dei tassi di cambio può avere un effetto negativo per la stabilità economica e finanziaria». Per questo, ha affermato il commissario, «dobbiamo tendere a un coordinamento attivo delle politiche che impedire un'ondata di svalutazioni competitive»
Rehn ha poi sottolineato che, come ha ricordato recentemente il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, «mentre i tassi di cambio non sono mai, in sé, un obiettivo delle nostre politiche, essi hanno, naturalmente un impatto sulla crescita e l'inflazione e hanno dunque un impatto indiretto sulle assunzioni alla base delle decisioni politiche riguardanti la politica monetaria e altri settori». In questo contesto, ha ricordato il commissario, «il G20 si è impegnato a consultazioni strette fra i suoi membri riguardo alle azioni da condurre nei mercati dei cambi, e a cooperare in modo adeguato. Io mi aspetto - ha avvertito Rehn - che questo impegno sia riaffermato a Mosca, come è stato riconfermato oggi dal G7 nella dichiarazione congiunta».
Il commissario ha poi insistito che «i tassi di cambio devono essere determinati dai mercati», ma in modo che «riflettano i fondamentali delle economie». Questo, ha spiegato, «può aiutarci a costruire un sistema economico internazionale più stabile». In uno studio della Commissione di dicembre, ha ricordato ancora Rehn, «abbiamo mostrato che certi tassi di cambio potrebbero avere un impatto maggiore sui paesi del Sud Europa, che hanno esportazioni più sensibili ai prezzi, e potrebbero accrescere gli squilibri all'interno dell'Eurozona». Secondo il commissario, «la competitività perseguita con le svalutazioni» a livello internazionale «sarebbe contraria agli accordi del G20. Lo ricorderemo - ha concluso Rehn - ai partner a Mosca, e ci attendiamo che questo si rifletta nel comunicato finale del G20».
Draghi: Su cambi alcuni commenti sono «inappropriati» - Il presidente della Bce Mario Draghi ha ribadito che i rafforzamenti dell'euro potrebbero avere effetti sull'attività economica, ma ha anche ripetuto che il mandato dell'istituzione monetaria non prevede obiettivi sui livelli dei cambi valutari, e che alcuni commenti su questa materia sono stati «inappropriati». Secondo quanto riporta Dow Jones, in occasione dell'audizione al parlamento spagnolo a Madrid, Draghi ha anche ripetuto che la recente risalita dell'euro è anche un segno di ritorno di fiducia nell'area valutaria.
Ad ogni modo i livelli attuali dei cambi dell'euro, sia a livello nominale che reale, restano vicini alle medie storiche.
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