8 maggio 2024
Aggiornato 16:00
La crisi dei debiti sovrani

Visco: Tassi molto bassi, ragionare su exit strategy

Lo ha affermato il governatore della Banda d'Italia, Ignazio Visco, e che siede nel Consiglio direttivo della Bce, intervenendo al World Economic Forum a Davos: «Misure anti crisi hanno fatto buon lavoro, ma ora pronti a agire». Ghizzoni: «Le banche l'hanno capita, responsabilità di tutti»

ROMA - I tassi di interesse «sono estremamente bassi» e se da un lato assicurano un contesto molto favorevole alla ripresa economica, dall'altro implicano l'emergere di vari «rischi». Per questo «dobbiamo essere vigili, come usava dire Trichet, e dobbiamo essere pronti ad agire». Lo ha affermato il governatore della Banda d'Italia, Ignazio Visco, e che siede nel Consiglio direttivo della Bce, intervenendo al World Economic Forum a Davos.
Visco ha aggiunto che le varie misure anti crisi prese dalla Bce, come i maxi prestiti agevolati a 3 anni e il nuovo piano di sostegno ai bond, «hanno fatto un buon lavoro». Ma «ora è giunto il momento di iniziare a ragionare a una exit strategy per queste misure non standard».

Panucci: Se piace a tutti piano Confindustria ragionevole - I commenti positivi giunti da fronti diversi sul documento programmatico che Confindustria ha indirizzato alle forze politiche impegnate alle prossime elezioni attestano che si tratta di «un progetto ragionevole». E' quanto ha rilevato oggi ai microfoni della trasmissione 'Zapping' di Radio Uno il direttore generale di Confindustria, Marcella Panucci, alla luce del fatto che sia Il leader del Pd Pierluigi Bersani che l'ex ministro del Pdl renato Brunetta hanno lodato l'agenda indicata dagli industriali.
«Questa cosa mi rallegra. Se piace a tutti vuol dire che è un progetto ragionevole», ha affermato Panucci, sottolineando comunque che, al di là delle parole pre-elettorali, Confindustria «non smetterà di monitorare quello che il governo proporrà e realizzerà. Confindustria - ha affermato - non sparirà dopo la competizione elettorale, anzi saremo ancora più attenti a quello che il governo farà». Secondo Panucci, in assenza della «terapia d'urto» proposta dagli industriali, l'Italia non potrà rivedere una crescita annua superiore allo 0,5%, il debito pubblico rimarrà invariato al 126% del Pil e occupazione non aumenterà.

Ghizzoni: le banche l'hanno capita, responsabilità di tutti - «Le banche hanno vissuto la crisi come l'ha vissuta l'economia reale e vi assicuro che invece l'abbiamo capita. Almeno, noi pensiamo di averla capita». Così l'amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, ha commentato le dichiarazioni del presidente dell'Fmi, Christine Lagarde, secondo la quale le banche non hanno imparato la lezione della crisi.
«Stiamo cercando - ha proseguito Ghizzoni - di fare il possibile per aiutare noi stessi, le nostre imprese-clienti e tutti quanti ad uscire dalla crisi». Una crisi, ha rilevato, che è importante e strutturale e non una crisi finanziaria di breve periodo. «Mi sembra un po' superficiale parlare sempre delle banche. La crisi è responsabilità di tutti: del mondo politico, del mondo produttivo, della società nel suo complesso e anche delle banche», ha affermato Ghizzoni a margine di un evento a Milano