Olandese quasi sconosciuto per la successione a Juncker?
Rispondendo ai cronisti al suo arrivo alla riunione, Moscovici ha commentato con una certa ironia che Dijsselbloem «è il migliore candidato, per forza, non ce n'è che uno solo»
BRUXELLES - E' in corso a Bruxelles una riunione dell'Eurogruppo che sarà ricordata soprattutto per essere l'ultima presieduta dal premier lussemburghese e decano del Consiglio europeo, Jean-Claude Juncker, e molto probabilmente la nomina del suo successore, l'olandese Jeroen Dijsselbloem, un quasi perfetto sconosciuto che è ministro delle Finanze solo da due mesi, anche se gli uffici stampa dell'Aja lo presentano come «un ottimo mediatore e un fine stratega».
La nomina, fortemente sponsorizzata da Berlino, non è in forse, ma il francese Pierre Moscovici - che all'inizio era sembrato interessato a candidarsi, ma poi ha rinunciato - ha messo in chiaro che il suo appoggio dipenderà da una serie di chiarimenti sulle posizioni del candidato rispetto ad alcune questioni su cui sono note le resistenze tedesche (oltre che olandesi e finlandesi).
Rispondendo ai cronisti al suo arrivo alla riunione, Moscovici ha commentato con una certa ironia che Dijsselbloem «è il migliore candidato, per forza, non ce n'è che uno solo», prima di chiarire che comunque «non c'è nessun problema. Semplicemente - ha spiegato - stiamo decidendo una successione che non è un compito facile, Juncker dirige, presiede l'Eurogruppo con talento fin dalla sua creazione; bisogna che il successore sia all'altezza».
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