23 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Manifestazione della CGIL a Roma

Camusso: Non si salva l'Italia se non si salva l'occupazione

La leader della CGIL: Le lavoratrici e i lavoratori che sono scesi in piazza San Giovanni «sono la parte migliore del paese, la parte del paese che non si arrende e non si rassegna» e che «continuerà a tornare in piazza il 14 novembre con gli altri sindacati europei e ancora dopo». Landini: «Stop annunci Cgil su sciopero generale, farlo»

ROMA - Le lavoratrici e i lavoratori che sono scesi in piazza San Giovanni a Roma «sono la parte migliore del paese, la parte del paese che non si arrende e non si rassegna» e che «continuerà a tornare in piazza il 14 novembre con gli altri sindacati europei e ancora dopo». Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ieri, nel suo intervento conclusivo della manifestazione organizzata dal sindacato di Corso Italia.
«L'iniziativa del 14 novembre è stata decisa due giorni fa dal sindacato europeo, ci sarà in tutti i paesi d'Europa, una manifestazione a difesa del lavoro e contro le politiche del rigore. Ovviamente l'Italia parteciperà a questa iniziativa e le forme le decideremo nei prossimi giorni», ha proseguito Camusso. In Europa ci saranno scioperi generali, le chiedono? «In alcuni sì e in altri no, in Europa si articolano diversamente le modalità», ha risposto la Camusso, aggiungendo: «Ne discuteremo con Cisl e Uil per vedere in che forma farla».

«Non si salva il Paese se non si salva il lavoro», ha proseguito il segretario generale della Cgil. «Se il lavoro non è prima di tutto, non si mettono a posto i conti dello Stato», ha sottolineato.
«La luce in fondo al tunnel - ha detto Camusso - la potremo vedere non in modo astratto ma solo se tutti i giorni costruiamo il lavoro. Non si salva il Paese se non si salva il lavoro, bisogna difenderlo, crearlo, difendere la legalità e la trasparenza». La «politica del rigore, della stabilità dei bilanci e dei tagli non solo è fallita ma è il grande colpevole dei disastri di questo paese e se questo governo con la legge di stabilità» dovesse perseverare «noi glielo impediremo».
«Avete pregiudicato questi mesi e questo presente, non pregiudicate anche i prossimi mesi e i prossimi anni», ha detto la Camusso che ha accusato l'esecutivo Monti di aver, con le sue scelte, fatto diminuire i consumi e provocato «una profonda e straordinaria recessione».
«Di spending review in spending review non si mettono a posto i conti dello Stato ma si fanno tanti licenziamenti di massa, basta guardare a scuola e sanità per vedere gli effetti» dei tagli e del rigore.

Landini: Stop annunci Cgil su sciopero generale, farlo - «Anche per la Cgil oltre ad annunciarlo è arrivato il momento di fare» lo sciopero generale. Così, in piazza San Giovanni a Roma per la non stop del sindacato di corso Italia sul lavoro, il segretario della Fiom Maurizio Landini.
«Siamo davanti a un passaggio decisivo - ha detto Landini il quale ha ricordato che i metalmeccanici faranno lo sciopero generale della categoria delle tute blu il 16 novembre - e bisogna rendere evidente che le politiche del governo non hanno il consenso dei lavoratori. Bisogna quindi - ha proseguito - unificare le lotte e difendere la democrazia. Quando la gente non ce la fa più e si sente sola c'è il pericolo di una deriva autoritaria. La Cgil - ha concluso - ha il compito di riunificare queste lotte e difendere la democrazia, unificazione è la parola d'ordine».

Damiano in piazza: Dare voce ai lavoratori - «Una bella manifestazione di lavoratori, pensionati e giovani che oggi hanno portato in piazza San Giovanni a Roma il loro carico di ansia e di aspettative. Hanno caratterizzato l'iniziativa i lavoratori delle fabbriche in crisi, quelli rimasti senza reddito a seguito della riforma delle pensioni, i giovani che convivono da anni con la precarietà del lavoro. Bisogna dare voce a questa piazza e conquistare, nel confronto parlamentare, un segno visibile di equità e di sviluppo nella legge di stabilità». Lo ha affermato l'ex ministro del Lazovo Cesare Damiano, capogruppo Pd in commissione Lavoro, che oggi ha partecipato alla manifestazione organizzata dalla Cgil.
«La prossima settimana - ha ricordato Damiano - la Commissione lavoro della Camera approverà unitariamente gli emendamenti a questa legge sul tema dei cosiddetti «esodati». La nostra battaglia continua, come ha ricordato anche Pier Luigi Bersani, perché l'obiettivo rimane quello di risolvere un grave problema sociale e non quello di smontare la riforma delle pensioni del ministro Fornero».

Fassina: Il lavoro torni al centro dell'agenda politica - Il lavoro deve tornare ad essere al «centro dell'agenda politica». Lo ha detto Stafano Fassina, responsabile economia del Pd. «Una bella giornata per il lavoro promossa dalla Cgil a Roma per non lasciare nella solitudine i lavoratori e le lavoratrici di migliaia e migliaia di aziende in crisi. Aziende grandi e famose. Aziende piccole e senza attenzione mediatica e politica. Il lavoro deve tornare al centro dell'agenda politica nell'area euro e in Italia. Soltanto così si può uscire dal tunnel infinito della recessione, della disoccupazione e dell'aumento del debito pubblico».
Per Fassina «continuare a svalutare il lavoro e a percorrere la strada dell'austerità cieca rende sempre più soffocante e drammaticamente inutile per la finanza pubblica la spirale recessiva. La sfida è difficile e lunga. Dobbiamo in questa fase evitare interventi peggiorativi come quelli contenuti nel disegno di legge di stabilità che aggrava il carico fiscale sulle famiglie più in difficoltà e le classi medie, debilita ulteriormente la scuola pubblica e colpisce i servizi ai più deboli prestati dalle cooperative sociali».