24 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Studio della CGIA di Mestre

Benzina, in Italia le tasse più alte d'Europa

«Su ogni litro di benzina verde, il peso delle tasse raggiunto in Italia è di 1,033 euro, pari al 58,1% del prezzo alla pompa. In termini assoluti vengono dopo l'Italia l'Olanda, con 1,016 euro di imposte su ogni litro, e la Grecia, con 1,008 euro/litro»

MILANO - Su benzina e gasolio abbiamo le tasse più alte d'Europa. E' quanto afferma uno studio della Cgia di Mestre, che ha messo a confronto il prezzo alla pompa e il peso della tassazione della benzina e del gasolio per autotrazione dei Paesi appartenenti all'area dell'euro.

«Risultato? Quando gli italiani si recano a fare il pieno alla propria auto - si legge in una nota - pagano il prezzo più alto d'Europa ed a farci registrare questo insopportabile record è il peso delle accise e dell'imposta sul valore aggiunto».
Secondo i dati emersi dalla comparazione effettuata dalla Cgia di Mestre, riferiti alla fine di luglio di quest'anno, «su ogni litro di benzina verde, il peso delle tasse raggiunto in Italia è di 1,033 euro, pari al 58,1% del prezzo alla pompa. In termini assoluti - evidenzia l'analisi - vengono dopo l'Italia l'Olanda, con 1,016 euro di imposte su ogni litro, e la Grecia, con 1,008 euro/litro».

«Per quanto concerne il gasolio per autotrazione - rileva ancora Cgia - è sempre il nostro Paese a guidare la graduatoria, con 0,905 euro/litro di tasse, pari al 53,8% del prezzo alla pompa. Subito dopo segue l'Irlanda, con 0,791 euro/litro e sull'ultimo gradino del podio troviamo la Finlandia, dove su ogni litro di gasolio le tasse pesano per 0,749 euro».

«E' vero - ha commentato il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi - che abbiamo ancora un sistema distributivo troppo parcellizzato ed un numero di stazioni di servizio self service al di sotto della media europea, tuttavia è indubbio che registriamo il prezzo del carburante più caro d'Europa perché il peso delle tasse ha raggiunto in Italia un livello record non riscontrabile altrove. In buona sostanza, quando facciamo il pieno alla nostra autovettura a guadagnarci di più non sono le compagnie petrolifere o i gestori delle aree di servizio, bensì lo Stato. Tenuto conto che il 90% delle nostre merci viaggia su strada - ha aggiunto - non è da escludere che nel prossimo autunno ci ritroveremo con un aumento significativo dei prezzi dei principali beni di consumo. Inoltre - ha concluso - l' aumento del gasolio avvenuto in queste ultime settimane è un vero e proprio salasso che sta mettendo in ginocchio tantissimi autotrasportatori italiani. Se a questa situazione si aggiunge il rincaro delle polizze assicurative registrato in questi ultimi anni, la concorrenza sleale praticata dai vettori provenienti dall'Est Europa e il ritardo con cui vengono pagati i trasportatori italiani, con tempi medi che oscillano tra i 180 e i 240 giorni, lo scenario per i nostri camionisti si fa sempre più preoccupante».