Ferrante: L'ILVA va avanti nel rispetto dell'ambiente
Lo ha detto Bruno Ferrante, presidente Consiglio di amministrazione e legale rappresentante dell'Ilva e da oggi, dopo la decisione del tribunale del Riesame di Taranto, anche custode e amministratore delle aree e degli impianti sotto sequestro
TARANTO - L'impianto dell'Ilva di Taranto «continuerà la sua produzione, così come sta facendo. E se occorrerà ridurre l'attività produttiva per consentire un minore impatto ambientale, o la messa a norma degli impianti, si procederà in tal senso cercando di garantire, per prima cosa, soprattutto i livelli occupazionali attuali». Lo ha detto Bruno Ferrante, presidente Consiglio di amministrazione e legale rappresentante dell'Ilva e da oggi, dopo la decisione del tribunale del Riesame di Taranto, anche custode e amministratore delle aree e degli impianti sotto sequestro. Ferrante ha aggiunto di provare «una profonda amarezza per le tre persone che si trovano ancora ristrette ai domiciliari e che, speravamo, avrebbero riottenuto la libertà».
Nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nello stabilimento, Ferrante ha commentato il provvedimento dei giudici spiegando che «occorrerà leggere bene le motivazioni per capire cosa voglia significare questa ordinanza». Quanto alle responsabilità del ruolo che i giudici gli assegnano con l'incarico di custode giudiziario degli impianti sotto sequestro, Ferrante ha detto: «Non sono mai fuggito davanti alle responsabilità e non lo farò ora. L'obiettivo nostro resta quello di coniugare ambiente e salute, tutelando soprattutto i posti di lavoro, la storia imprenditoriale di questa famiglia e di questa fabbrica legata alla città di Taranto. Si tratta ora di leggere bene le motivazioni del Riesame per capire quali decisioni intraprendere in ossequio al dispositivo dei magistrati».
Ferrante ha spiegato anche che «Taranto è strategica per il gruppo Riva, ma anche per la siderurgia nazionale. Il gip - ha aggiunto - ci ha indicato la strada da seguire: messa in sicurezza degli impianti e riduzione dell'impatto ambientale. E' una strada in salita, ma che si deve percorrere. Ilva ha già stanziato un capitale di 90 milioni di euro per iniziative di miglioria ambientale».
Alla domanda se sia soddisfatto dell'esito del Riesame, il presidente dell'Ilva ha detto di essere «amareggiato per la conferma degli arresti domiciliari e che sul resto c'è tempo per ragionare. L'impianto di Taranto continuerà la sua produzione, così come sta facendo. E se occorrerà ridurre l'attività produttiva per consentire un minore impatto ambientale, o la messa a norma degli impianti, si procederà in tal senso cercando di garantire, per prima cosa, soprattutto i livelli occupazionali attuali».
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