23 agosto 2025
Aggiornato 11:00
I dati di Federazione Moda Italia

Saldi flop, spesa media 81 euro

«È emblematico e preoccupante - sottolinea il presidente di Federazione Moda Italia, Renato Borghi - che neppure i saldi siano riusciti a rilanciare i consumi e che la grande disponibilità di assortimento, colori, taglie e, soprattutto, l'ottimo rapporto qualità prezzo non siano bastati ad incoraggiare i consumatori all'acquisto»

ROMA - A poco meno di un mese dall'avvio dei saldi estivi si può quasi parlare di un mezzo flop. A fare il punto è Federazione Moda Italia, l'associazione di settore aderente a Confcommercio-Imprese per l'Italia, che effettua un monitoraggio sugli operatori del settore moda, abbigliamento, intimo, calzature, pelletterie, accessori, tessile per la casa ed articoli sportivi. Rispetto ai saldi estivi 2011, evidenziano i dati si riscontra un calo del 13%, con scontrino medio di 81 euro spesi principalmente per capi estivi come polo, t-shirt, bermuda, costumi e moda mare, sandali e ciabatte. Gli acquisti importanti, giacche ed abiti da uomo e da donna, sono, se non strettamente necessari come in caso di cerimonie, rinviati a tempi migliori.

NEPPURE I SALDI RILANCIANO I CONSUMI - «È emblematico e preoccupante - sottolinea il presidente di Federazione Moda Italia, Renato Borghi - che neppure i saldi siano riusciti a rilanciare i consumi e che la grande disponibilità di assortimento, colori, taglie e, soprattutto, l'ottimo rapporto qualità prezzo non siano bastati ad incoraggiare i consumatori all'acquisto. Il futuro desta sempre più preoccupazione con un saldo negativo di ben 4.000 aziende del dettaglio moda in meno nel solo primo semestre 2012, a fronte delle 5.000 in meno di tutto il 2011, una pressione fiscale effettiva - quella che grava sui contribuenti in regola - da 'record mondiale' al 55% del Pil, i conguagli Imu da versare ed una disoccupazione in costante crescita salita al 10,8%».

AUMENTANO GLI «OTTIMISTI» - «Speriamo, comunque, in una ripresina in questa fase agostana di saldi - conclude Borghi - anche perché, dall'indagine commissionata da Federazione Moda Italia ad AstraRicerche sul sentiment degli italiani e sulle tendenze di acquisto nel settore moda a luglio 2012, è emerso un certo miglioramento della percentuale degli ottimisti nel futuro, passata dal 34% di giugno al 39% di luglio».