29 marzo 2024
Aggiornato 05:30
La crisi dei debiti sovrani

La Spagna «senza soldi» chiede aiuti all'Eurogruppo

Allarme del Ministro Montoro in Parlamento, tassi sopra il 7% lo spread vola a 583. Il ministro in questione non è nuovo alle sparate fuori le righe, e il suo allarmismo potrebbe essere anche un tentativo, forse un po' maldestro, di serrare i ranghi della maggioranza dei conservatori

MADRID - Quando un ministro del Bilancio si presenta in Parlamento affermando che «non ci sono i soldi in cassa per pagare i servizi», mentre nelle piazze si moltiplicano le manifestazioni di protesta, vuol dire che il Paese è all'anticamera della bancarotta. E' la scena che si è vista oggi in Spagna, alla vigilia dell'Eurogruppo straordinario tra ministri delle Finanze chiamati a dare il via libera al piano di aiuti al Paese, fondi che serviranno a salvarne le banche in dissesto, e così indirettamente, si spera, a attenuare le pressioni sui titoli del debito pubblico.

Il ministro in questione, Cristobal Montoro, non è nuovo alle sparate fuori le righe, e il suo allarmismo potrebbe essere anche un tentativo, forse un po' maldestro, di serrare i ranghi della maggioranza dei conservatori, sulle difficili misure di austerità nel clima di crescente malcontento. «Con umiltà - ha affermato - bisogna dire come stanno le cose veramente. Bisogna rinunciare a quello che non può essere finanziato». In concreto significa il taglio delle tredicesime agli statali, la riduzione dei sussidi di disoccupazione e altre misure che accompagnano manovre di inasprimento anche sul versante delle imposte, dove è in arrivo un aumento dell'Iva. Ma nel frattempo a mettere in evidenza il quadro di emergenza in cui si è arenato il Paese iberico sono state anche e soprattutto le dinamiche dei mercati. Una nuova asta di titoli di Stato poliennali ha riservato esiti deludenti.

Per quanto chiusa con successo, i tassi sono saliti e i livelli di domanda si sono attenuati, laddove solo due giorni fa si erano registrati sviluppi incoraggianti a un'asta di bond a breve scadenza. I rendimenti lordi dei Bonos decennali già in circolazione sono risaliti al di sopra della soglia da allarme rosso del 7 per cento e lo spread Bonos-Bund è balzato a un nuovo record di 583 punti base, 5,83 punti percentuali. Secondo Montoro misure e riforme messe in campo sono anche quelle pretese dai partner dell'area euro. E domani proprio i partner dell'area valutaria vedranno i ministri delle Finanze riunirsi per teleconferenza, per impartire il via libera all'intervento.

In ballo c'è la tenuta della quarta maggiore economia dell'area euro, e se «saltasse il banco» sulla Spagna è facile prevedere ricadute ben più gravi di quel che accadrebbe con bancarotte di Grecia, Irlanda e Portogallo, gli altri Paesi sotto aiuto. Non a caso oggi il ministro delle finanze dell'intransigente Germania, Wolfgang Schaeuble, ha spronato i parlamentari tedeschi a dare via libera al piano. Si è intanto chiarito un giallo che era stato creato con le affermazioni del quotidiano spagnolo El Pais, secondo il quale i documenti concordati tra Madrid e autorità Ue prevederebbero la possibilità di utilizzare questi aiuti - fino a 100 miliardi di euro - anche per effettuare acquisti calmieranti di titoli di Stato. Rapida la smentita della Commissione europea: i fondi di cui si discute servono a ricapitalizzare le banche «e non ad altri obiettivi», ha affermato il portavoce del vicepresidente della commissione europea Olli Rehn, responsabile di Affari economici e euro, Simon O'Connor. Le sovracitate speculazioni sono solo «fraintendimenti» sulle interpretazioni dei documenti.

Il tutto non ha aiutato a favorire la serenità sui mercati e all'asta di oggi sui titoli a due anni i tassi retributivi sono balzati al 5,204 per cento, dal 4,335 per cento di un'asta analoga precedente, con una domanda che ha superato di 1,90 volte l'ammontare collocato a fronte delle 4,26 volte dell'asta precedente. Sui bond a 5 anni i tassi sono saliti al 6,543 per cento dal 6,195 per cento e il rapporto domanda-offerta è calato a 2,06 dal precedente 3,44. Su bond a 7 anni i rendimenti sono saliti al 6,701 per cento dal 4,832 per cento e il rapporto domanda-offerta è calato a 2,94 da 3,27. In totale sono stati collocati 2,981 miliardi di euro, su una forchetta prevista di 2-3 miliardi. A tarda seduta Madrid segna un più 0,57 per cento.