27 agosto 2025
Aggiornato 21:30
La polemica sulla concertazione

Camusso a Monti: Non prendo lezioni da un «cooptato»

Dura la leader della CGIL: Sulla concertazione non sa di cosa parla. Manca dall'Italia da 20 anni. Cgil: Strana la convocazione di Patroni Griffi sulla spending review

ROMA - È «imbarazzante» prendere lezioni di democrazia dal premier Mario Monti, che guida il governo per 'cooptazione' e senza nessun voto popolare. La leader della Cgil, Susanna Camusso, in risposta alle parole di Mario Montiall'assemblea Abi sulle difficoltà dei giovani dovute al ruolo giocato dalle parti sociali in passato, ha attaccto a testa bassa il Premier.

Monti è un cooptato - «Prendere lezioni di democrazia - ha detto la Camusso a margine dell'assemblea della Filt-Cgil - da chi è stato cooptato e non si è confrontato con il voto degli elettori è un po' imbarazzante per il futuro democratico del paese. Farlo poi nella platea delle banche e degli interessi bancari, dentro questa grande crisi, meriterebbe un'ulteriore riflessione».
«Il presidente del Consiglio - ha sottolineato - quando fa queste affermazioni non sa bene di cosa sta parlando, perchè vorrei ricordargli che l'ultima concertazionene è avvenuta nel 1993. Quell'accordo fu la modalità che salvò dalla bancarotta il paese, con cui si fece una riforma delle pensioni equa, al contrario di quella fatta dal governo attuale, e che permise al Paese di entrare nell'euro».

Sono vent'anni che non abbiamo concertazione - Il presidente del Consiglio, secondo la segretario generale della Cgil, «non ricorda che dopo arrivò un governo di destra che cancellò la concertazione. Sono vent'anni che non abbiamo concertazione. Fu il governo che introdusse progressivamente le leggi sulla precarietà, di cui la riforma del mercato del lavoro di questo governo è l'ultima tappa». E dunque «quando parla dei giovani dovrebbe pensare a queste leggi. Alle parole della Camusso hanno fatto seguito quelle del Segretario Uil Luigi Angeletti».
«Oggi, l'Europa - ha affermato - consiglia il dialogo sociale come strumento per la crescita. Ma il nostro Presidente del Consiglio è più realista del re: pensa di poter salvare l'Italia senza preoccuparsi di salvare gli italiani». E «forse, un ascolto più attento delle aspettative di lavoratori e pensionati ci farebbe uscire dalla crisi, tutti insieme, prima e meglio».

Cgil: Strana la convocazione di Patroni Griffi - «E' ben strana la convocazione da parte del ministro Patroni Griffi». E' quanto afferma la Cgil in merito all'annuncio di una convocazione a breve dei sindacati da parte del ministro della Pubblica amministrazione sulla Spending Review.
Il sindacato di corso d'Italia fa notare infatti che «prima nel corso dell'incontro a palazzo Chigi è stata data un informazione criptica e reticente e molte cose sono state lette sulla gazzetta ufficiale. Ora, mentre è in corso il dibattito parlamentare, e i sindacati del pubblico impiego manifesteranno il 19 luglio proprio a Palazzo Vidoni, il ministro preannuncia una convocazione per spiegare come si applicherebbe un decreto ancora oggetto di discussione e sul quale chiederemo profonde modifiche che ci auguriamo il Parlamento, nella sua autonomia, accoglierà».
Ecco perché «se il ministro convocherà andremo a chiedergli di fare la sua parte, a iniziare dalla immediata trasformazione in legge dell'intesa del 3 maggio firmata in tutte le sue parti. Chiederemo di cambiare profondamente quel decreto che colpisce così pesantemente il lavoro pubblico e le pubbliche amministrazioni, impegnando il Governo - conclude la Cgil - ad una profonda lotta gli sprechi».