28 agosto 2025
Aggiornato 07:00
Rapporto annuale sull'economia globale

ONU: Italia e Spagna sono il rischio maggiore nell'area Euro

L'UE non ha abbastanza fondi per aiutare entrambe. Sull'area euro si attende una recessione dello 0,3 per cento quest'anno cui dovrebbe seguire una ripresa dello 0,9 per cento nel 2013, il dato 2012 è stato rivisto al ribasso di 0,7 punti, quello 2013 di 0,3 punti

NEW YORK - «La situazione in Italia e Spagna costituisce il rischio maggiore per l'area euro», data la mole dei loro debiti pubblici. Lo afferma l'Onu nell'aggiornamento al suo rapporto annuale sull'economia globale, il «World Economic Situation and Prospects 2012», rilevando come un eventuale salvataggio della Spagna lascerebbe i fondi anti crisi europei senza risorse sufficienti per soccorrere l'Italia. Una relazione di una trentina di pagine in cui l'Onu attacca le politiche di austerità che si stanno portando avanti in Europa, accusandole di «far sprofondare ancor più l'economia in crisi» e per questo chiede di cambiare rotta e puntare al sostegno alla crescita nell'immediato, piuttosto che al risanamento dei bilanci la cui sostenibilità va invece perseguita in prospettive di «medio-lungo termine».

In generale l'istituzione di New York ha ritoccato al ribasso le previsioni di crescita rispetto alle stime fornite nel gennaio scorso: ora si attende un più 2,5 per cento del Pil globale quest'anno, a fronte del 2,7 per cento registrato nel 2011, e un più 3,1 per cento nel 2013. Sull'area euro si attende una recessione dello 0,3 per cento quest'anno cui dovrebbe seguire una ripresa dello 0,9 per cento nel 2013, il dato 2012 è stato rivisto al ribasso di 0,7 punti, quello 2013 di 0,3 punti. Un quadro sul quale la crisi dei debiti nell'area euro resta il maggiore fattore di rischio: una sua eventuale «escalation», avverte l'Onu, potrebbe causare «gravi turbolenze sui mercati e una fuga dal rischio».

E guardando più nello specifico ai pericoli nell'Unione valutaria, gli economisti delle Nazioni Unite scrivono nella loro relazione come «al momento, il peggiore pericolo per l'area euro è costituito dalla situazione in Italia e Spagna, dato che la mole dei loro debiti pubblici metterebbe probabilmente in difficoltà i fondi dio salvataggio della regione».

SuSul fronte lavoro, secondo l'Onu servirebbero quasi 50 milioni di posti di lavoro per riportare i livelli di occupazione globali ai valori che si registravano prima della crisi degli ultimi anni, nel 2017. «I tassi di occupazione restano al di sotto dei livelli del 2007 in tutte le maggiori economie - si legge - con l'eccezione di Brasile, Cina e Germania».