25 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Oggi ne parleranno Hollande e la Merkel

Per la Germania la Grecia è già fuori dall'Euro

Cicchitto: I tedeschi hanno impedito l'intervento quando si poteva fare e ora parlano da irresponsabili. Der Spiegel: Atene deve lasciare l'Eurozona. Fitch: l'uscita della Grecia colpirebbe anche le imprese italiane. FMI: a rischio le finanze del Lussemburgo

ROMA - Ormai in Germania si parla apertamente di una possibile fuoriuscita della Grecia dall'euro, una ipotesi che non è più un tabù. Tuttavia secondo la Merkel «è meglio per la Grecia restare nell'euro». L'Eurozona può andare avanti anche senza la Grecia. È quanto ha affermato nei giorni scorsi il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, in una intervista al quotidiano Theinische Post nella quale ha sottolineato che «noi vogliamo che la Grecia rimanga nell'area euro. Ma vogliamo anche che la Grecia rispetti i patti».

DER SPIEGEL: ACROPOLI ADDIO - «Akropolis, Adieu». Non lascia spazio a dubbi la copertina del settimanale tedesco Der Spiegel oggi in edicola, con un euro spezzato in cima a un capitello ionico: «Perché la Grecia deve lasciare l'euro». Il settimanale si unisce così a un coro di commentatori e analisti tedeschi che si chiedono, di fronte alla crisi economica e adesso soprattutto di fronte ai risultati elettorali ellenici, se l'unica soluzione non sia il ritorno di Atene alla dracma. Nonostante il nostro scetticismo, fino adesso abbiamo difeso l'idea che la Grecia restasse nell'eurozona» spiega l'editoriale del settimanale. «Ma dopo le elezioni di inizio maggio gli osservatori dello Spiegel hanno cambiato idea. I greci non sono mai stati maturi per l'unione monetaria e non lo sono oggi. I tentativi di sostenere questo paese con delle riforme sono falliti». A una settimana dal voto greco, che ha visto trionfare i partiti anti austerità, pare un compito quasi impossibile formare un governo ad Atene anche se i colloqui continuano.

CICCHITTO: TEDESCHI IRRESPONSABILI E ACRITICI - «Francamente le dichiarazioni del ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble e del ministro austriaco Maria Fekter sull'Unione Europea e sulla Grecia lasciano stupefatti per l'impostazione di tipo patronale nei confronti dell'Europa e della Grecia che li sottende».
E' quanto ha dichiarato in una nota il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. «Sappiamo benissimo - ha sottolineato - che non è ipotizzabile passare da un estremo all'altro, cioè dal rigore più severo alla finanza facile, ma non c'è dubbio che proprio per salvare l'Europa bisogna introdurre strumenti funzionali ad una maggiore liquidità e flessibilità per la crescita. Per di più il rischio che si corre è che in Grecia non si trovi una soluzione politica e che si determini un altro tsunami finanziario».
«Nelle dichiarazioni dei due ministri non c'è alcuna riflessione autocritica sul fatto che la situazione greca, della quale evidentemente i governanti di quel Paese sono i principali responsabili, è stata fatta marcire nel 2009 e nel 2010 quando era possibile risolverla a costi molto più bassi, come ha rilevato anche - ha concluso Cicchitto - il presidente Obama».

FMI: IL LUSSEMBURGO RISCHIA - Il Lussemburgo e il suo sistema finanziario sono esposti ad un eventuale «incidente politico» nell'Eurozona: lo ha reso noto il Fondo Monetario Internazionale nel suo rapporto annuale sull'economia del Granducato, alludendo alla situazione in Grecia ma senza chiarire ulteriormente la questione.
All'indomani delle elezioni del 6 maggio scorso l'Fmi aveva dichiarato di non voler commentare la situazione se non dopo la formazione di un nuovo esecutivo, che al momento appare ancora in alto mare.

CROLLANO LE BORSE, SPREAD SOPRA 430 - Il maggiore innesco dei ribassi sembra essere sempre la piccola Grecia, che pure pesa solo per il 2,5 per cento del Pil di tutta l'area euro, con meno di 11 milioni di cittadini su 330 milioni totali. Ad ogni modo la sua situazione oggi resta il tema dominante dell'Eurogruppo tra ministri delle Finanze, che domani proseguirà allargato a tutta l'Ue a 27 con l'Ecofin. L'euro ha a sua sua volta perso pesantemente terreno, attestandosi al 1,2841 dollari nel pomeriggio.

FITCH: SAREBBE UN COLPO ANCHE PER IMPRESE ITALIANE - Una eventuale «fuoriuscita disordinata» della Grecia dall'euro colpirebbe le imprese di tutta Europa ma soprattutto e duramente quelle di Spagna, Portogallo e Italia, secondo l'agenzia Fitch. Le società dei paesi periferici dell'area valutaria sarebbero quelle a subire le maggiori ricadute negative, secondo uno studio pubblicato oggi, con declassamenti di rating di due o tre gradini. Se invece l'uscita avvenisse in modo «ordinato», ossia gestita e pilotata dalle autorità, allora le ricadute sarebbero più limitate e probabilmente confinate alla sola periferia dell'area.

MERKEL: SE NON RISPETTANO GLI IMPEGNI NIENTE SOLIDARIETA' - La solidarietà dei paesi europei alla Grecia durerà fino a quando Atene rispetterà i suoi impegni si risanamento dei conti pubblici e riforme economiche. Lo ha affermato la cancelliera della Germania Angela Merkel intervenendo durante un incontro con studenti scolastici a Berlino. «La solidarietà si interromperebbe solo se la Grecia dicesse 'non rispetteremo i nostri impegni' - ha affermato - ma non credo che questo avverrà».

HOLLANDE- MERKEL: PRIMO ROUND - E' atteso per domani pomeriggio il primo faccia a faccia tra Francois Hollande e Angela Merkel a Berlino. Si tratta del primo viaggio all'estero del neo-presidente francese, che partirà subito dopo il passaggio di poteri con l'ex avversario Nicolas Sarkozy all'Eliseo, una scelta definita «un messaggio molto forte» dal portavoce del governo tedesco, teso a ribadire la solida alleanza che lega Francia e Germania oltre gli schieramenti politici.