Borsa, Europa ancora in pesante calo: Milano -3, 44%. Spread a 431
Tornano ad aggravarsi nel pomeriggio i ribassi dei mercati in Europa, dopo che anche Wall Street ha iniziato gli scambi in calo, e si riaccentuano gli indebolimenti sui titoli di Stato dei paesi della periferia dell'area euro
ROMA - Tornano ad aggravarsi nel pomeriggio i ribassi dei mercati in Europa, dopo che anche Wall Street ha iniziato gli scambi in calo, e si riaccentuano gli indebolimenti sui titoli di Stato dei paesi della periferia dell'area euro. A Milano l'indice Ftse-Mib si attesta al meno 3,44 per cento, mentre i rendimenti sui Btp decennali risalgono al 5,75 per cento. In questo modo il loro differenziale o «spread» rispetto ai bund dell Germania si allarga fino a 4,31 punti percentuali, secondo Bloomberg, o 431 punti base secondo Bloomberg, dopo un picco in precedenza a 435.
Parigi si attesta al meno 2,60 per cento, Francoforte al meno 2,35 per cento, Madrid al meno 3,18 per cento - lo spread Spagna Germania è arrivato a toccare quota 492 punti base - Londra al meno 2,23 per cento. I mercati europei hanno avviato la settimana con una nuova ondata di cadute, il cui maggiore innesco sembra essere lo stallo politico che si è creato in Grecia a seguito delle elezioni: sono falliti tutti i tentativi effettuati finora di creare un nuovo governo e si profila sempre più la possibilità di una ripetizione delle elezioni. Sia l'Italia che la Spagna hanno effettuato nuove aste di bond, ma Madrid ha dovuto sopportare nuovi aumenti dei rendimenti richiesti.
La Borsa di Atene segna un meno 4,93 per cento. E si rafforzano i timori di una deriva che finisca per spingere la Repubblica Ellenica fuori dall'area euro. La questione oggi è il tema dominante dell'Eurogruppo tra ministri delle Finanze, che domani proseguirà allargato a tutta l'Ue a 27 con l'Ecofin. L'euro cede a sua volta pesantemente a 1,2828 dollari.
Inoltre ad alimentare i nervosismi dei mercati può aver contribuito la pesante sconfitta del Cdu, il partito della cancelliera della Germania Angela Merkel in una consultazione locale. Tuttavia i Bund ricevono nuovi acquisti, venendo usati come porto sicuro nelle fasi di tensione, schiacciandone ancora in rendimenti e contribuendo a far riallargare gli spread. Inoltre potrebbe pesare anche il rallentamento della crescita in Cina che ha spinto la banca centrale ad assumere nuove misure espansive.
La debolezza non risparmia le Borse di oltre Atlantico, dove continua a tenere banco il tema delle maxi perdite alla banca d'affari JPMorgan su alcune operazioni di trading andate male - il capo della divisione investimenti si è dimesso - così come i preparativi per lo sbarco in Borsa di Facebook. In mattinata l'indice Dow Jones si attesta al meno 1,14 per cento, il Nasdaq al meno 1,10 per cento. A pesare sui mercati sono anche i nuovi interventi espansivi della Banca centrale della Cina, a riflesso di una accresciuta preoccupazione delle autorità sul rallentamento del gigante asiatico. Una frenata cinese rischia di peggiorare il temuto indebolimento della crescita globale.
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