28 marzo 2024
Aggiornato 22:30
Prezzi | Il caro carburanti

Benzina, cali contenuti malgrado il ribasso dei prezzi internazionali

Le compagnie petrolifere hanno scelto di ignorare il ribasso delle quotazioni internazionali di benzina e diesel. Lo sottolinea il monitoraggio di quotidianoenergia.it. Intanto la Faib reputa grave il comportamento delle banche su acquisti con carte di credito

ROMA - Le compagnie petrolifere hanno scelto di ignorare il ribasso delle quotazioni internazionali di benzina e diesel (in euro) registrato alla chiusura di venerdì. Lo sottolinea il monitoraggio di quotidianoenergia.it Dopo il passo indietro di IP e TotalErg, infatti, ieri Eni ha deciso di limare all'ingiù di appena 0,5 centesimi il prezzo raccomandato del gasolio e di 1 centesimo quello del Gpl. Una mossa decisamente prudente, tra l'altro non seguita da nessun competitor, visto che i margini lordi si confermano al di sopra della media dei tre anni precedenti per oltre 3 centesimi. Più coerenti con le dinamiche internazionali, invece, gli impianti no-logo, che scendono ancora una volta sulla verde e aumentano il gap con le petrolifere ad oltre 10 centesimi.

Le medie nazionali segnano oggi 1,903 euro/litro per la benzina, 1,784 per il diesel e 0,882 per il Gpl. Le punte massime si contraggono per la verde a 1,981 euro/litro (Centro), restano invariate a 1,818 per il diesel (Sud) e scivolano a 0,907 per il Gpl (Sud). A livello Paese il prezzo medio praticato della benzina (in modalità servito) va dall'1,896 euro/litro di Esso all'1,903 di Shell e Tamoil, uniche due compagnie ancora oltre la soglia di 1,9 euro/litro (no-logo in discesa 1,790 euro/litro). Per il diesel si passa dall'1,773 euro/litro di Eni all'1,784 di Q8 (no-logo a 1,653). Il Gpl, infine, è tra 0,869 euro/litro di Eni e 0,882 di TotalErg (no-logo a 0,835).

Faib: Grave il comportamento delle banche su acquisti con carte - «E' grave ed inaccettabile che banche di primaria importanza a livello nazionale si sottraggano ai doveri espressamente sanciti dallo Stato». E' quanto afferma il presidente della Faib-Confesercenti, Martino Landi, commentando il mancato rispetto da parte di alcuni istituti di credito della normativa che prevede la gratuità delle transazioni, regolate con carte di pagamento presso gli impianti di distribuzione carburanti, per spese inferiori ai 100 euro.
«Si tratta di un comportamento scorretto nei confronti di gestori - sottolinea - che si sono visti comunicare, con decisione unilaterale, l'interruzione del servizio e la recessione dal contratto, non permettendo così a loro e alla clientela di usufruire dell'agevolazione prevista dal decreto sulle liberalizzazioni». «Le banche - conclude Landi - tentano di far rientrare dalla finestra quello che il Governo ha fatto uscire dalla porta, ma facendo questo violano di fatto una normativa. Per questo, chiediamo all'Abi di intervenire al fine di evitare che questi comportamenti continuino in un momento già drammatico per le imprese e per i cittadini».