28 marzo 2024
Aggiornato 10:00
La riforma del mercato del lavoro

Lavoro, Di Pietro: Il Governo si preoccupi degli stipendi

Il leader dell'IDV: Inconcepibile che Marchionne guadagni 400 volte più di un operaio. Crosetto: Fornero è la Margaret Thatcher italiana. Diliberto: Ricette Fornero sono già fallite. Bersani: Esiste un problema salariale in senso stretto

ROMA - «Ogni volta che il governo Monti deve dare una mazzata pesantissima ai lavoratori o ai pensionati si giustifica sempre con lo stesso argomento: l'Europa. Però l'Europa bisogna ricordarsela sempre, non solo quando fa comodo». Lo scrive sul suo blog, Antonio Di Pietro. «Non si può strillare Europa, Europa quando si parla del debito pubblico e fare finta di niente quando viene fuori che i salari dei nostri lavoratori sono tra i più bassi del continente», aggiunge il leader dell'Idv.
«I tedeschi guadagnano quasi il doppio degli italiani ma anche nei Paesi che si trovano in difficoltà quanto e più di noi, come la Spagna e addirittura la Grecia, alla fine del mese i lavoratori ricevono una busta paga migliore - continua - Ed è inconcepibile pensare che vi siano manager come Sergio Marchionne che arrivano a guadagnare 400 volte di più di un operaio della Fiat».
«E' ora che il governo inizi a preoccuparsi di essere degno dell'Europa anche quando si tratta di stipendi, di occupazione e di aiuti alle imprese - conclude - Bisogna che intervenga perché le banche riaprano il credito alle piccole e medie imprese, riduca la tassazione per le aziende che investono in Italia e che danno lavoro a tempo indeterminato, che avvii una lotta radicale alla precarietà. L'Europa è questa, non solo quella del rigore, delle banche e degli interessi finanziari».

Crosetto: Fornero è la Margaret Thatcher italiana - Elsa Fornero come Margaret Thatcher. Questo il giudizio di Guido Crosetto, ex sottosegretario alla Difesa del Pdl, oggi ospite del programma di Radio2 Un Giorno da Pecora.
«Io mi inchino al coraggio della Fornero. Lei è la Margaret Thatcher italiana, ha un coraggio unico, lo si vede anche da quello che c'è scritto sui giornali oggi. E' l'unica ad avere veramente coraggio nel Governo. Chapeau», ha detto Crosetto.
Eppure, quando non trattenne le lacrime, la Fornero ha ricevuto molte critiche: «Anche io ironizzai quella volta. Poi ci ho ragionato». E cosa ha pensato? «Che lei è la fotografia dello Stato: una che sta facendo una cosa che può far male, che fa star male, ma che sa che deve essere fatta. Lei mi sta insegnando come si fa politica», ha concluso.

Diliberto: Ricette Fornero sono già fallite - «Il ministro Fornero insiste con ricette fallite». Lo ha affermato Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci.
«L'articolo 18 andrebbe modificato per i giovani? Cosa significa? Che forse, siccome un lavoratore è giovane, è giusto licenziarlo senza motivo o in modo discriminatorio? La sensazione, purtroppo, è che i dati di Eurostat vengano interpretati al contrario. Quello che si palesa, dati alla mano, è un doppio dramma: il dramma salariale per tutti i lavoratori, giovani e meno giovani, che si aggiunge al dramma, ben noto, della precarietà per i più giovani. Pensare di risolvere la situazione mettendo gli uni contro gli altri - ha concluso Diliberto - è un errore drammatico. Quello che è fallito non è certo il welfare state europeo, ma semmai il turboliberismo che ci hanno propinato negli ultimi vent'anni.»

Bersani: Esiste un problema salariale in senso stretto - «Parlare di produttività vuol dire che c'è un sistema che deve funzionare meglio, dopo di che c'è un problema salariale in senso stretto». Lo ha detto il segretario del Pd Pierluigi Bersani, a Palermo per sostenere la candidata alle primarie del centrosinistra Rita Borsellino.
«C'è poca produttività, ma la produttività non la si fa sui muscoli dei lavoratori. La si fa con gli investimenti - ha detto Bersani -. Valletta guadagnava quaranta volte rispetto ai suoi operai, Marchionne quattrocento. Per star bene, devono star bene anche gli altri, laddove il salario non arriva, il fisco deve dare una mano».

Cicchitto: Al pettine le contraddizioni delle relazioni industriali - Nel confronto sulla riforma del mercato del lavoro «stanno emergendo tutte le contraddizioni delle relazioni industriali nel nostro Paese». Se ne + detto convinto in una dichiarazione il presidente dei deputati Pdl Fabrizio Cicchitto.
«Da una parte con l'art.18 - ha sottolineato- c'e'un eccesso di garanzia statica che si traduce in bassi livelli di occupazione e in un aumento del precariato. C'e'certamente un eccesso di pressione fiscale che e'una delle cause dei bassi salari anche se i dati che li riguardano vanno letti con l'attenzione messa da Maurizio Ferrera nel suo articolo sul Corriere della sera. D'altra parte però - ha ammonito- il nostro mondo imprenditoriale non può dare versioni parziali o mistificate».
«Una parte cospicua del capitalismo familiare - ha denunciato il capogruppo Pdl - preferisce tradurre i profitti in aumento dei dividendi più che in investimenti con conseguenze negative sulla produttività e quindi anche sui livelli salariali. Non possiamo neanche dimenticare che l'alta pressione fiscale è accompagnata da incredibili livelli di assistenzialismo rappresentati dagli enormi aiuti pubblici alle imprese private dati nelle più varie forme,dagli incentivi alle detassazioni,al credito d'imposta,ad altro:il tutto fatto sia a livello nazionale e ancor più a livello regionale e locale»