Lunedì vertice UE a 27, no alla riunione dei leader dell'Eurozona
Lo hanno affermato stasera fonti della presidenza del Consiglio europeo. Non sarà messo in discussione il caso greco, con il difficilissimo negoziato ancora in corso sulla partecipazione «volontaria» dei creditori privati alla ristrutturazione parziale del debito di Atene
BRUXELLES - Non ci sarà un vertice dei leader dell'Eurozona né prima nè dopo la riunione straordinaria dei capi di Stato e di governo dell'Ue convocata per lunedì prossimo a Bruxelles. Lo hanno affermato stasera fonti della presidenza del Consiglio europeo. «Non è intenzione della presidenza avere lunedì un vertice dell'Eurozona, non è stato programmato perché non ci sembra possa produrre nessun risultato preciso», hanno puntualizzato le fonti.
E' probabile che la decisione sia stata presa per evitare nuove polemiche con i paesi fuori dall'Eurozona, e in particolare con la Polonia, che non vedono di buon occhio il consolidamento del vertice dell'Eurozona (previsto dal futuro patto di bilancio, il trattato 'Fiscal Compact') come nuovo organismo chiave per la 'governance' economica, da cui sarebbero esclusi.
Il vertice di lunedì, che sarà preceduto da un incontro a tre fra la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Nicolas Sarkozy e il premier italiano Mario Monti, inizierà alle 15 e, secondo il programma indicativo diffuso oggi, dovrebbe concludersi intorno alle 19 con una conferenza stampa dei presidenti del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, e della Commissione, José Manuel Barroso.
La lettera d'invito di Van Rompuy ai leader del Ventisette prevede innanzitutto uno scambio di opinioni con il nuovo presidente del Parlamento europeo, il socialdemocratico tedesco Martin Schulz, per poi affrontare il tema principale a cui è dedicato il vertice: le «misure per rafforzare la crescita e la competitività economica e soprattutto per creare posti di lavoro» nell'Ue. Le misure riguarderanno tre settori specifici: la disoccupazione giovanile, il completamento del mercato unico per sfruttare al massimo le opportunità di crescita che offre (un tema particolarmente caro a Monti), e il sostegno alle Pmi, con particolare riferimento al loro finanziamento e ai problemi del credito.
Non sarà messo in discussione, invece, almeno secondo il programma, il caso greco, con il difficilissimo negoziato ancora in corso sulla partecipazione 'volontaria' dei creditori privati alla ristrutturazione parziale del debito di Atene. «I negoziati tra i creditori privati e le autorità greche sono in corso e speriamo che si concludano rapidamente», hanno detto le fonti della presidenza del Consiglio europeo. «Non vediamo - hanno spiegato - che cosa possano aggiungere i capi di Stato e di governo dell'Ue. Se ci sarà motivo di rallegrarsi (per un eventuale esito positivo del negoziato di Atene, ndr), allora ci rallegreremo».
Il vertice dovrebbe infine dare il sostegno politico al nuovo trattato sull'Esm (il fondo permanente di salvataggio dell'Eurozona, che sostituirà dal prossimo luglio l'attuale Fondo salva Stati Efsf) e «registrare il suo accordo» sul trattato intergovernativo per il 'Fiscal Compact', sul quale è prevista un'ultima tornata negoziale degli 'sherpa' domani pomeriggio, per finalizzare due o tre nodi minori ancora controversi (o per trasmetterli ai capi di Stato e di governo perché li sciolgano al livello politico).
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