28 marzo 2024
Aggiornato 10:30
I dati della CGIA di Mestre

Il tasso di disoccupazione reale è oltre il 10%

Ad affermarlo è il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, che spiega come il dato sia il frutto della somma tra i disoccupati censiti dall'Istat e i cosiddetti sfiduciati: «I senza lavoro, compresi gli scoraggiati, sono 2,6 milioni»

ROMA - Se per l'Istat il tasso di disoccupazione ha raggiunto nel novembre scorso la soglia dell'8,6%, quello reale, invece, ha superato il 10%». Ad affermarlo è il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, che spiega come il dato sia il frutto della somma tra i disoccupati censiti dall'Istat e i cosiddetti sfiduciati. Ovvero, coloro che in questi ultimi 3 anni di crisi economica sono usciti dalle statistiche ufficiali perché hanno deciso di non cercare più un nuovo posto di lavoro.

I senza lavoro reali sono 2.6 milioni - Nel novembre del 2011, secondo la periodica rilevazione dell'Istat, le persone attivamente alla ricerca di una occupazione erano 2.142.000. A questo esercito di senza lavoro, la Cgia ha sommato 438.000 nuovi scoraggiati che, in questi ultimi 38 mesi di crisi, sono usciti dalle classifiche ufficiali ingrossando la fila degli inattivi. In pratica, i senza lavoro «reali» sono composti da 2.580.000 persone.
Pertanto, sommando ai 2 milioni e 142mila disoccupati questi nuovi 438mila «sfiduciati», il tasso di disoccupazione «reale» (o tasso reale di marginalità dal lavoro) si attesta al 10,1%: 1,5 punti percentuali in più rispetto al dato ufficiale fornito la settimana scorsa dall'Istat. «Tra le 438.000 persone che in questi ultimi 3 anni di profonda crisi hanno deciso di non cercare più un lavoro - conclude Giuseppe Bortolussi - risiede in buona parte nelle regioni del Mezzogiorno. E' evidente che una gran parte di queste persone è andata ad alimentare l'abusivismo ed il lavoro nero creando gravi danni a quelle aziende che, nonostante le difficoltà economiche, sono rimaste in attività».