Braccio di ferro Governo-Cgil sulla concertazione
Camusso: «No a incontri separati». Ma l'Esecutivo mantiene la linea dei confronti bilaterali che partiranno dalla prossima settimana con il ministro Elsa Fornero. Di diverso avviso sul metodo del confronto sono Cisl, Uil e Ugl secondo cui ciò che conta adesso non è la forma ma la sostanza
ROMA - La Cgil va all'attacco del governo e sceglie la rete per avvertire il premier Mario Monti di non convocare separatamente i sindacati sui temi del mercato del lavoro. L'esecutivo, tuttavia, mantiene la linea dei confronti bilaterali che partiranno dalla prossima settimana con il ministro Elsa Fornero. Di diverso avviso sul metodo del confronto sono Cisl, Uil e Ugl secondo cui ciò che conta adesso non è la forma ma la sostanza.
Cgil: Gli incontri separati rendono tutto più complicato - Corso d'Italia attraverso un post su Twitter ha fatto il punto sulle idee che esporrà al governo e ha avvertito il presidente del Consiglio: «Monti non convochi i sindacati separatamente. Gli incontri separati stile Sacconi rendono solo tutto più complicato e più lungo». Secondo la Cgil «serve un piano che tamponi la crisi, crei nuovi posti per giovani e donne, dia prospettiva e speranza al paese». La confederazione guidata da Susanna Camusso ha poi sollecitato «assunzioni incentivate di giovani e donne con contratto di inserimento formativo sui progetti paese che riduca la precarietà» e «la difesa posti di lavoro in crisi e ammortizzatori per chi perde il posto, a ogni età e per ogni azienda».
Bonanni: Conta la sostanza - Invece, secondo il numero uno della Cisl Raffaele Bonanni «al di là della forma conta la sostanza. Se il governo - ha sottolineato - vuole avviare una fase esplorativa propedeutica a un negoziato vero, la Cisl non si sottrarrà come sempre a questo confronto. Più che degli altri, non bisogna avere paura di se stessi in una trattativa sindacale». Per Bonanni la cosa importante è arrivare a un patto sociale fra governo, imprese e sindacati. Anche per il leader della Uil, Luigi Angeletti, la forma non ha importanza. I problemi su cui confrontarsi, al di là della modalità degli incontri, ha detto, sono i salari, la crescita e l'occupazione. Per Angeletti «ciò che conta è che il governo ascolti e accolga il merito delle proposte sindacali». Anche per il segretario generale dell'Ugl, Giovanni Centrella, «quello che conta è il risultato finale».
In sostanza, per i sindacati la cosa importante è che il confronto sia vero, che ci sia una reale concertazione. Lo stesso presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, da Napoli ha lanciato un nuovo appello al dialogo e alla coesione. Al presidente non è sfuggita la diatriba tra l'esecutivo e la Cgil sui tavoli separati e pur non entrando nel merito ha fatto un esplicito riferimento all'accordo del 28 giugno scorso. «Un accordo sottoscritto da tutti - ha affermato il Capo dello Stato - bisogna andare avanti su quella strada». Napolitano ha inoltre invitato a ripensare il sistema degli ammortizzatori sociali.
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